Moda a Trieste, la cultura orientale trionfa a Its Contest

TRIESTE «Un chiaro senso di identità, maestria e apprezzamento per la tradizione»: con questa motivazione la giuria del concorso internazionale di moda Its Contest ha annunciato la vittoria della giapponese Momoka Sato. La giovane artista orientale si è aggiudicata il prestigiosissimo “Its Arcademy Award” ricordando la nonna, morta a causa della pandemia, e celebrandone la conoscenza delle arti tradizionali, come la cerimonia del tè. Gli abiti della sua collezione fanno riferimento anche a una credenza religiosa secondo cui, dopo la morte, lo spirito di una persona inizia un percorso ascetico che determina il suo destino nell’aldilà. Momoka ha trasformato questo concetto in una narrazione, con ognuno degli abiti a rappresentare un momento del viaggio.

Nuova generazione di creativi
«Questa è una generazione di creativi che osserva se stessa e la realtà con occhio critico e chiarezza», ha spiegato a riguardo l’ideatrice di Its Barbara Franchin: «Consapevoli dei pericoli della società contemporanea, questi ragazzi esplorano rituali e tradizioni folcloristiche che rivelano un viaggio nei meandri del sé, considerano l’artigianato come uno strumento, parlano di inclusività culturale attraverso il prisma dell’immigrazione, dell’integrazione, delle questioni di genere, politiche e di classe. È un nuovo inizio, radicato in una consapevolezza senza precedenti».
I premi
Il premio “Its Jury Special Award” è stato invece assegnato ex aequo a Ju Bao (Cina) e Richard Farbey (Regno Unito). La giuria è rimasta molto colpita dalla tecnica di maglieria di Ju Bao, che utilizza la programmazione per creare l’illusione ottica del denim, e dalla capacità narrativa di Farbey attraverso i suoi gioielli.
“Its Fashion Film Award” è stato quindi conquistato dall’egiziana Amina Galal per la capacità di «creare un ponte tra mondi e culture», mentre ulteriori menzioni speciali sono andate a Takayuki Miyazaki (Giappone) e Daniel Bosco (Canada).
“Its Digital Fashion Award” è finito tra le mani dei cinesi Yu Chen e Fanrui Sun, premiati per un lavoro che «sfida i confini tra esseri umani e macchine ed esplora il concetto di identità post-genere». In questa sezione c’è stata pure un’altra menzione per il lavoro di Mieko Tsuboi (Giappone).
La celebrazione di GO!2025
Quest’edizione di Its ha celebrato anche Nova Gorica – Gorizia Capitale europea della cultura 2025 con un premio speciale, il “Go! 2025 Borderless Award powered by Regione Fvg”, assegnato al finalista che meglio ha saputo interpretare il superamento dei confini: qui è stato premiato Tomohiro Shibuki (Giappone) «per la capacità di creare forme di moda che incarnano simultaneamente più d’una identità, senza separare l’una dall’altra».
Gli altri premi
I destinatari di “Its Artwork Award powered by Swatch Art Peace Hotel” sono stati la tedesca Chelsea Jean Lamm e l’italiano Ivan Delogu, mentre “Its Special Mention powered by Vogue Eyewear part of EssilorLuxottica” è andato a Xiaoyue Liu (Cina).
I tre premi “Its Sportswear Award powered by Lotto Sport” sono stati assegnati a Clémentine Baldo (Francia), Ivan Delogu (Italia) e Tomohiro Shibuki (Giappone), che si è portato a casa anche “Its Challenge The Status Quo Award powered by Wråd”.
Delogu si è aggiudicato pure il premio “Its Responsible Creativity Award powered by Cnmi”, mentre “Its Accessories Award powered by Fondazione Ferragamo” è stato abbinato a Yuxi Sun (Cina). “Its Special Mention powered by Pitti Immagine Tutoring & Consulting” se l’è meritato Marcel Sommer (Germania), mentre “Its Special Mention powered by Fondazione Sozzani” è andato a Wanqi Huang (Cina).
Le opere dei vincitori saranno esposte dal 28 marzo nell’ambito della mostra “Born to Create” a Its Arcademy, in via Cassa di Risparmio 10.—
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