Molestie e scatti osè al bar di Economia

L’imputato è il gestore del locale, punto di ritrovo degli studenti dell’università. Trovate centinaia di foto a casa sua
Di Claudio Ernè
Lasorte Trieste 20/03/12 - Università, Interno Bar Facoltà Economia
Lasorte Trieste 20/03/12 - Università, Interno Bar Facoltà Economia

Stelio Cancelliero, 50 anni, gestore del bar della Facoltà di Economia dell’Università, dovrà comparire in aula il 22 maggio per difendersi dall’accusa di aver compiuto atti innominabili su una giovane ragazza che lavorava come cameriera nel suo locale.

La giovane più volte infastidita e abbordata durante il lavoro, l’ha denunciato. L’inchiesta avviata dal pm Lucia Baldovin ha avuto il merito di portare in superficie altri episodi a sfondo sessuale di cui lo stesso gestore del bar, secondo l’accusa, si è reso responsabile. Durante la perquisizione a sorpresa effettuata nella sua abitazione, gli investigatori hanno scoperto alcune decine di foto “rubate” ad altrettante ragazze. Alcune erano state scattate di soppiatto mentre le giovani si cambiavano d’abito nello spogliatoio del bar della Facoltà di Economia. Altre sono state realizzate d’estate sul lungomare di Barcola e hanno un unico soggetto: il fondoschiena ben tornito di altrettante giovani che inconsapevolmente sono entrate a far parte della “collezione” dell’esercente - fotografo, impegnato a realizzare inquadrature sempre uguali.

I fondoschiena immortalati attraverso i pixel e l’obiettivo della sua fotocamera digitale, sono tutti anonimi e nessuno potrà mai dar loro un nome e cognome. Al contrario le immagini realizzate nello spogliatoio raccontano quella che più che un gioco appare una sorta di missione-ossessione. Immagini scattate con l’obiettivo posto sotto le gonne, foto rubate attraverso un pertugio aperto tra stipite e porta, scatti realizzate usando uno spioncino rotondo e il buco della serratura.

Ma la polizia ha ricuperato anche una immagine in cui un’altra ragazza che è ritratta a seno nudo, sorride all’obiettivo e a chi vi sta dietro. «Sono foto realizzate per gioco. Senza malizia. Le ragazze erano consenzienti. Non ho fatto nulla di male», si è difeso Stelio Cancelliero che ha scelto, assieme al suo difensore, l’avvocato Davor Blascovich, di essere processato con rito abbreviato. Per dimostrare la propria buona fede l’imputato ha depositato nelle mani dell’accusa altre foto di identico contenuto. Mutande e sederi, qualche coscia nuda e null’altro.

La sua iniziativa ha avuto solo in parte esito positivo. Delle sei giovani cameriere convocate in questura come potenziali parti offese, cinque hanno rinunciato a presentare querela, bloccando l’azione penale. Solo una ha confermato le proprie accuse, perché prima di essere assunta come cameriera, era stata in rapporti di amicizia e cordialità con la famiglia di Stelio Cancelliero e con lui. I rapporti si erano rabbuiati proprio sul posto di lavoro, quando il gestore del bar aveva prima rimproverato e poi contestato formalmente un addebito alla sua dipendente.

In aula nel giorno del processo sarà dunque presente la cameriera che lo ha denunciato non solo per le foto scattate a propria insaputa all’interno dello spogliatoio, ma soprattutto per le attenzioni più concrete che ha dovuto subire durante il lavoro. Secondo l’inchiesta Stelio Cancelliero l’ha sollevata di slancio per depositarla poi sulle proprie ginocchia.

Inevitabile un prolungato contatto, non gradito e soprattutto mai richiesto. La giovane cameriera che ovviamente ha dovuto abbandonare il posto al bar della facoltà di Econommia, si è costituita in giudizio con l’avvocato Giovanni Di Lullo. Non appare disposta a “perdonare” ed è intenzionata a chiedere un risarcimento per il lavoro perso e per quanto ha subito.

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