Molestie su minori, la Juventus molla il San Luigi

Aleggiava come uno spettro da quando era emersa pubblicamente l’inchiesta giudiziaria. Adesso è giunta l’inoppugnabile certezza: la Juventus ha ufficialmente deciso di “divorziare” dall’Asd San Luigi. La partnership tra il club più titolato d’Italia e la società biancoverde di via Felluga, iniziata nell’estate del 2015, è stata interrotta da Torino dopo il caso dell’arresto di un allenatore della società triestina accusato di molestie sessuali ai danni di alcuni calciatori minorenni.
La scadenza del contratto di collaborazione con la Juve era fissata per la fine di giugno, ma dopo il caso che ha travolto il San Luigi, da Torino è stato deciso sospendere il contratto stesso.
Dall’agosto 2015, anno in cui l’allora direttore generale bianconero, il triestino Maurizio Lombardo, ufficializzò l’entrata del San Luigi tra le cantere della Juve, il club di via Felluga ha indubitabilmente coltivato come uno dei suoi massimi fiori all’occhiello l’adesione al “Progetto scuola calcio Juventus Italia”, un riconoscimento che in tutto lo Stivale accomuna solamente una ventina di club. «Eravamo l’unica società del Fvg a poterci fregiare di questo titolo. Tramite una lettera la Juventus ci ha imputato che in base al loro codice etico quanto purtroppo accaduto da noi non era ammissibile: finché la vicenda non verrà chiarita hanno sospeso il rapporto di collaborazione. Un colpo davvero pesante perché in questi anni si era venuto a creare una sinergia davvero proficua per tutti», racconta il presidente Ezio Peruzzo.
La collaborazione tra le due società ha offerto in questi anni ai giovani giocatori biancoverdi una vetrina importante. Nell’accordo era prevista anche la partecipazione delle squadre giovanili della Juventus ai tornei organizzati dal San Luigi e la disputa di alcune gare amichevoli da parte delle formazioni biancoverdi a Vinovo, oltre che una collaborazione di carattere tecnico sportivo. Nell’accordo anche un contributo economico che da Torino arrivava al club biancoverde. Quasi 200 atleti sanluigini, dai sette ai 14 anni anni, avevano la possibilità inoltre di indossare vestiario con il logo ufficiale della Juve.
«Il sindaco Dipiazza e l’assessore allo Sport Rossi, ma anche i presidenti regionali di Coni e Figc, hanno cercato di aiutarci inviando delle lettere alla Juventus ma purtroppo da Torino la scelta è stata irrevocabile: nonostante tutto – aggiunge Peruzzo – confido che una volta che verrà chiarito tutto riusciremo a tornare a lavorare con la Juve».
La notizia della sospensione del rapporto con il club torinese arriva poche settimane dopo un altro duro colpo subito dalla società presieduta da Peruzzo, ossia la decisione presa dalla Figc di sospendere al club biancoverde la certificazione di Scuola calcio d’élite, riconoscimento che nella provincia di Trieste possono vantare, ora, solamente due società. Un “congelamento” del titolo momentaneo, in quanto anche la Procura federale della Figc sta svolgendo delle indagini per fare chiarezza sul comportamento avuto dal sodalizio biancoverde in una vicenda che ha provocato un’onda d’urto davvero senza freni per il San Luigi. —
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