Molin: meno sprechi e stop al cemento le parole d’ordine

Priorità alla riqualificazione dell’esistente a Cervignano e ai servizi. L’immigrazione? Sì, rispettando le regole
Di Elena Placitelli

CERVIGNANO. Daniele Molin, 46enne cervignanese d’adozione, è il candidato sindaco de “La Destra”, spuntato per ultimo nella sfida elettorale che vede 5 aspiranti primi cittadino per poco più di 11mila votanti. Un numero da record, sintomatico di una pesante frammentazione. Sta di fatto che se gli altri candidati (Gianluigi Savino per “Il Ponte”, Antonio Rossetti per “Le Fontane” e “Nuova Cervignano”, Igor Trucco per la “Democrazia Cristiana” e Loris Petenel per “Svolta di Sinistra”) hanno lavorato per aumentare la propria visibilità in vista delle elezioni, Daniele Molin non può essere certo annoverato tra i politici locali più attivi degli ultimi tempi.

Molin, come mai ha deciso di candidarsi senza mai essere uscito allo scoperto prima a Cervignano?

In campagna elettorale la destra di Cervignano si è spaccata come non mai. Abbiamo sentito l’esigenza di dare un’identità vera a coloro che gravitano nell’area delle destre. Dopo che tanti cervignanesi ci hanno chiesto di potersi identificare, abbiamo ritenuto di dare una risposta. Le persone che in questi anni non si sono sentite rappresentate a livello locale hanno sentito bisogno di una nuova forma di rappresentatività, convogliata ne “La Destra” nata nel 2008 dopo la scissione con Gianfranco Fini. Il senatore Francesco Storace è punto di riferimento nazionale.

Qual è il suo passato politico?

Abito a Cervignano da 15 anni, ma ho fatto politica anche a Conegliano e in Cadore, dove abitavo prima, sempre negli ambienti di destra. A Cervignano sono sceso in campo nella penultima tornata elettorale come candidato consigliere del Pdl. Me l’aveva chiesto Alberto Rigotto e avevo accettato di mettermi a disposizione della comunità.

La sua candidatura è arrivata dopo che Rigotto ha ritirato la sua candidatura per il Pdl, partito che si è spaccato al suo interno. É una lista di disturbo la sua?

Diamo molto disturbo alle liste civiche fasulle, come quelle che sostengono Rossetti. Ciò non significa che siamo qui a disperdere voti: vogliamo portare avanti le istanze della destra, perché non ci vergogniamo di portarne avanti i valori, senza nasconderci dietro a false civiche. Il nostro partito comunque non ci sovvenziona, facciamo tutto a spese nostre.

Cosa critica della politica del centrosinistra?

Il conflitto di interessi tra il sindaco–geometra Pietro Paviotti, che negli ultimi 10 anni ha spinto per la cementificazione del territorio. Non apprezziamo nemmeno Loris Petenel, che si è staccato dalla maggioranza perché non sentiva di avere abbastanza spazio, come a perseguire solo il potere.

Quali i punti salienti del vostro programma elettorale?

Ridurre gli sprechi è la parola d’ordine. Stop alla cementificazione, sì alla riqualificazione dell’esistente. Più servizi alle famiglie, creando ad esempio un baby sitteraggio capace di creare lavoro anche per le mamme disoccupate. Circoli per anziani, magari in qualche struttura da riqualificare in centro, e posti di ritrovo per i ragazzi, purché siano messi in sicurezza. Tutto andrà comunque condiviso con la gente.

Cosa pensa dell’immigrazione?

Mi sta bene, purché rientri nel rispetto delle nostre leggi. Per favorire l’integrazione, gli immigrati vanno però sollecitati a frequentare corsi di lingua e di cultura del nostro territorio e della nostra legge: altrimenti resteranno emarginati.

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