Molti gli scettici: «Cambia poco È solo un modo per fare cassa»

Gli automobilisti triestini si dividono sui nuovi box autovelox: c’è chi ritiene la misura utile e chi - la maggioranza - è più scettico e crede invece che non sia una soluzione risolutiva. I pedoni,...
Gli automobilisti triestini si dividono sui nuovi box autovelox: c’è chi ritiene la misura utile e chi - la maggioranza - è più scettico e crede invece che non sia una soluzione risolutiva. I pedoni, invece, lanciano una proposta: adottare le strisce pedonali luminose, presenti ad esempio in alcune città estere.


Passando sulle strade interessate dai box arancioni, quasi tutti i veicoli in transito diminuiscono la velocità quando si accorgono dei nuovi autovelox; molti lo fanno bruscamente, temendo le conseguenze.


Anche se è detto che il sistema sia attivo in quel momento, secondo Comune e Polizia locale rappresenta un importante meccanismo per prevenire comportamenti poco corretti.


Tra chi percorre spesso la strada che da Barcola va verso città c’è Samuel Gerebizza: «Ritengo che l’autovelox in viale Miramare sia molto utile – dice –. Parecchie volte durante il giorno vedo la totale mancanza di rispetto delle strisce pedonali da parte degli automobilisti. Credo sia utile anche quello in via Flavia – aggiunge – dove spesso passo in bicicletta e dove le macchine sfrecciano a velocità elevata».


Contrario, invece, Stefano Scheimer, anche lui spesso in transito sul viale: «Credo servirà a far cassa – evidenzia –, a fare multe e non a rendere il traffico più sicuro. L’autovelox non educa la gente alla prudenza e al rispetto della vita altrui e propria». Opinione simile anche per Paola Miscioscia, che ritiene non solo la novità poco necessaria, ma quasi pericolosa. «In queste due settimane - spiega - ho notato che in via Flavia la situazione non è cambiata. Solo all’altezza dell’autovelox tutti inchiodano all’ultimo momento: prima o poi si verificherà un tamponamento». Anche secondo Federico Ursini «non cambia nulla: si rallenta prima, si riaccelera dopo». «Percorro ogni notte via Flavia per andare a lavorare – racconta Adriano Bernetti –. Hanno messo il box in un posto inutile, dove non ci sono incidenti». «Io faccio via Flavia almeno quattro volte al giorno, il limite è di 50 km/h - aggiunge Fabio Maranzana -. Credo che in virtù dei veicoli che oggi circolano, in termini di sicurezza e tecnologia, certi limiti si potrebbero adeguare. Nello specifico, lo porterei a 70».


Sui social gli automobilisti si scatenano in vari gruppi: alcuni dicono di scegliere percorsi alternativi per evitare di incappare nelle tanto temute multe, altri pensano sia solo un provvedimento scelto per portare soldi alle casse del Comune.


Vicino alle strisce pedonali di viale Miramare alcune persone che camminano sul marciapiede, a pochi passi dalla stazione, lanciano invece un’altra idea: «In questo punto c’è anche il problema della visibilità – spiegano alcuni studenti –. Abitiamo qui vicino e soprattutto di sera pare che le auto quasi non si rendano conto che c’è un attraversamento. Forse oltre all’autovelox – dicono –, una soluzione nuova sarebbe quella di rendere le strisce luminose, con alcuni punti luce ben evidenti, come abbiamo visto in alcune città all’estero».


(m.b.)


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