Monfalcone e Fincantieri, nuovo dialogo sul futuro dello stabilimento
Appalti, lavoro straniero e sicurezza sul lavoro al centro del dibattito tra istituzioni, sindacati e azienda

Il nuovo dialogo tra Fincantieri e il Comune di Monfalcone sui nodi aperti dell’impatto dello stabilimento di Panzano sulla città, delle ricadute per la presenza dei lavoratori stranieri e dell’organizzazione del lavoro con un «nuovo percorso» sul sub appalto, non poteva non suscitare un dibattito a livello politico e sindacale. È stato colto il messaggio lanciato al sindaco di Monfalcone, Luca Fasan, dall’amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri, Pierroberto Folgiero in occasione della consegna della Star Princess venerdì scorso.
Pronta la risposta dell’europarlamentare Anna Maria Cisint che in Comune ha anche la delega dell’economia blu. «Più che un laboratorio - spiega - serve una strategia capace di avere una visione sul futuro e per questo Fincantieri dovrebbe concretizzare la disponibilità a sedersi al tavolo con le istituzioni locali, Comune e Regione, e le parti sociali per disegnare assieme una diversa pianificazione rispetto all’espansione del sistema degli appalti e dei subappalti che utilizzano immigrati. Sistema che ha penalizzato ed emarginato la manodopera locale con pesanti ricadute sociali a Monfalcone.
Quella indicata da Folgiero può essere una buona strada e come europarlamentare della commissione trasporti per il Nordest e come consigliere delegata all’economia del mare sono pronta a misurarmi con questa sfida, purché non siano solo enunciazioni ma serva ad affrontare le questioni sul tavolo».
Cisint insiste sulla necessità «sempre più urgente di rivedere il modello produttivo anche in vista dello sviluppo delle commesse che prevedono nuovi massicci arrivi di stranieri, che sarebbero incompatibili con la condizione urbanistica e sociale della città». Dal Comune di Monfalcone dunque «piena disponibilità a confrontarsi e trovare soluzioni».
«Quanto dichiarato da Folgiero rappresenta una qualche novità rispetto al passato - dichiara il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti -. Che questo rappresenti però una modifica del modello organizzativo e produttivo e di re-internalizzazione di servizi e reparti da domani è tutto da vedere e solo il tempo lo potrà confermare».
Anche perché, ricorda Moretti, il territorio fa fatica ad offrire personale qualificato. «Nessun trionfalismo, ma grande realismo: il Comune da solo può fare assai poco - aggiunge -. Lo abbiamo visto in questi anni in cui il subappalto è cresciuto e gli arrivi dall'estero in nove anni sono aumentati del 50%. Ribadisco quanto detto prima e dopo le elezioni: il Comune, anziché parlare a vuoto, pensi invece ad attivarsi con Regione e Governo per intavolare con Fincantieri un tavolo (vero) su istruzione e formazione, a partire dall'istituzione di un ITS nell'Isontino, organizzazione e internalizzazione di servizi oggi fatti da ditte in appalto e quindi assorbimento di operai già formati e qualificati. Poi il tema abitativo: serve maggiore interesse da parte dell'azienda».
«Ho apprezzato che il direttore dello stabilimento in chiusura della cerimonia di consegna abbia ammesso il periodo difficile - dice Moreno Luxich, rsu della Fiom e rls - e anche il fatto che c’è una sinergia con il sindacato nel portare avanti un percorso perché il trend negativo si fermi. Sul rapporto Comune-Fincantieri, poi, è necessario un dialogo soprattutto in un contesto del genere con una grande azienda in un simile territorio, perché l’impatto economico e sociale è pesante. Credo che tutte le posizioni siano state chiare, sia quelle del Comune che quelle dell’ad Folgiero che ha aperto sulla gestione del sub appalto. Su questo il sindacato è sempre stato chiaro: noi siamo pronti al confronto».
Chiude gli interventi l’Anmil, l’Associazione nazionale lavoratori mutilati e invalidi sul lavoro. «La proposta dell’ad di Fincantieri Folgiero rappresenta una sfida e un’occasione importante per guardare con più fiducia alle prossime e impegnative scadenze produttive del cantiere di Monfalcone per una decisa riduzione degli infortuni e delle malattie professionali. Alcune scelte della Fincantieri degli ultimi anni vanno nella direzione giusta, ma vanno decisamente potenziate con maggiori investimenti diretti da parte di Fincantieri, ma anche con un supporto sincero e leale di tutti i protagonisti in gioco».
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