Monfalcone, istruttore di guida stroncato da un infarto. Muore a casa dopo l’esame a due allieve

MONFALCONE. L’infarto se l’è portato via quasi appena varcata la soglia di casa a Monfalcone, il tempo di avvicinarsi al letto e addormentarsi per sempre. Così, nel silenzio di quella che doveva essere una breve pausa per superare il malessere che l’aveva colto durante la sua quotidiana scuola di guida, è deceduto Davide De Martino, a soli 47 anni. L’uomo, di origine triestina, istruttore provetto e appassionato della propria professione, da almeno dieci anni collaboratore dell’Autoscuola Baracani di via Bixio, s’è spento all’improvviso. Nel pomeriggio di giovedì, una delle innumerevoli giornate spese tra le puntuali e apprezzate lezioni al volante dei suoi ragazzi che portava al traguardo del conseguimento della patente.
Aveva concluso l’esame di due allieve, attorno alle 17. Le ragazze, non senza soddisfazione, avevano superato la prova di guida. Davide tuttavia aveva già iniziato a non sentirsi molto bene, il mal di stomaco sembrava non volerlo abbandonare. Tanto che, ultimato il suo compito e trovandosi vicino al suo appartamento, in via Foscolo, aveva chiesto alle giovani di attenderlo, sarebbe salito a prendere qualcosa per poi ridiscendere e riportarle all’autoscuola.
Eppure i minuti passavano, un quarto d’ora, forse anche 20 minuti, Davide non lo vedevano ancora. Le allieve l’hanno chiamato al cellulare, nessuna risposta. Hanno riprovato, finché si sono incamminate verso via Bixio.
Una volta raggiunta l’autoscuola, tra il via vai dei clienti, si sono rivolte non senza una certa preoccupazione all’impiegata, Barbara Marussi, moglie del titolare Luca Baracani, che in quel momento era alle prese con una lezione di teoria. Le hanno spiegato: Davide aveva detto loro che non si sentiva bene. Era salito in casa e non l’avevano più visto, né sentito al telefono. La donna ha riprovato a chiamare, ma il cellulare squillava sempre a vuoto. Ha quindi avvisato il marito che s’è subito diretto verso via Foscolo, sempre insistendo con le chiamate.
Da qui è partita la mobilitazione, l’allarme alla Polizia del vicino Commissariato, l’arrivo anche dei vigili del fuoco e del 118. Era necessario aprire l’ingresso, la porta dell’appartamento è di quelle blindate. Quando sono entrati gli operatori sanitari hanno trovato il 47enne riverso nel letto. Hanno praticato a lungo la rianimazione cardiocircolatoria, circa un’ora, purtroppo senza esito. Gli inquirenti non hanno potuto far altro che procedere alla constatazione del decesso per cause naturali.
Dolore, incredulità, sgomento. Le due allieve incapaci di realizzare quanto fosse accaduto pressoché sotto i loro occhi, in quell’attesa rivelatasi drammatica.
I famigliari si sono precipitati a Monfalcone non appena sono stati avvertiti, il fratello Dario e i genitori Laura e Vito, partiti da Trieste dove risiedono.
«L’ho trovato nel letto, sembrava dormisse», ha raccontato Dario, le parole rotte da una sofferenza infinita.
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