Monfalcone, la chiesa di San Giuseppe chiude: arredi lignei aggrediti dai tarli

MONFALCONE I tarli fanno chiudere la chiesa di San Giuseppe in Largo Isonzo. La notizia è stata comunicata direttamente dal parroco don Paolo Zuttion il quale ha promesso una pronta riapertura. Oggi, infatti, al termine della messa delle 9.30, la chiesa chiuderà i battenti per circa un mese. La chiusura è motivata dalla necessità d’effettuare una radicale disinfestazione dai tarli che hanno attaccato gli arredi in legno, dai banchi alle statue, all’organo. L’intervento renderà inagibile la chiesa da domani fino quasi alla fine di febbraio. L’intervento di disinfestazione, tuttavia, sarà anche una bella botta come spesa per la parrocchia in quanto costerà circa 25.000 euro. «La somma – fa sapere don Zuttion – in parte verrà coperta da un contributo della diocesi di Gorizia e per la parte rimanente se ne farà carico la comunità parrocchiale, che già da tempo effettua raccolte mensili finalizzate all’intervento di disinfestazione». La comunità di Largo Isonzo, infatti, già da qualche mese si sta preparando ad affrontare i lavori e nelle ultime tre settimane numerosi volontari come anticipo hanno effettuato una radicale pulizia della chiesa. Ad essi don Paolo ha rivolto un caloroso apprezzamento.
Cambiano per questa emergenza i luoghi delle funzioni religiose. Per tutto il periodo di chiusura le celebrazioni liturgiche si svolgeranno con il consueto orario, secondo le seguenti modalità: dal lunedì al venerdì nella sacrestia a lato della chiesa, al sabato e domenica nella palestra del ricreatorio monsignor Foschian con ingresso da via Isonzo, eventuali funerali verranno, invece, celebrati nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Staranzano. Don Paolo Zuttion, infatti, è parroco dell’Unità pastorale delle parrocchie di Staranzano e di San Giuseppe di Largo Isonzo a Monfalcone.
La chiesa del popoloso rione monfalconese ha oltre mezzo secolo di vita, dopo che il decano monsignor Oliviero Foschian e l’arcivescovo Giacinto Ambrosi videro in don Pino la figura ideale per costruire una nuova chiesa nel nuovo rione che ha cominciato a espandersi nei primi anni Cinquanta. L’idea era appunto quella di costruire vicinissimi tra di loro chiesa, canonica, ricreatorio, scuola elementare e asilo per permettere ai cittadini del rione di restare in contatto tra di loro e di incontrarsi facilmente. Il 6 settembre 1964 ci fu la benedizione della prima pietra e fino alla fine del 1965, anno in cui fu aperta al culto il 19 dicembre, tutte le messe venivano presiedute dai frati della Marcelliana. Nella primavera del 1965 ci fu la prima benedizione delle case e il 20 giugno la prima comunione di 18 bambini. Infine il 19 dicembre 1965 la chiesa venne aperta al culto. —
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