Monfalcone, l’ex discoteca Hippodrome a rischio crollo

L’ex discoteca Hippodrome di Monfalcone cade a pezzi e il Comune intima ai proprietari dello stabile di mettere in sicurezza la zona, in attesa di una bonifica e di una riconversione dell’area che sembrano ancora assai lontane. Un atto obbligato, quello del sindaco Altran, a fronte di una situazione in costante degrado in tutta l’area.
A far scattare la misura d’emergenza è stato l’esito di un nuovo sopralluogo da parte della polizia municipale e dei tecnici comunali. Esito scontato, viste le condizioni in cui versa l’immobile, chiuso ormai da 13 anni, e tutta la zona circostante. La polizia municipale non ha potuto che constatare la situazione di «pericolo costituita dalle condizioni di degrado e dallo stato di abbandono del fabbricato e delle aree circostanti all'ex discoteca Hippodrome di via Boito».
I tecnici comunali dal canto loro hanno rilevato la presenza nel parcheggio di via Atleti azzurri d'Italia, sempre di proprietà privata, di un pozzetto sullo spartitraffico centrale privo di coperchio e, soprattutto, di pali dell’illuminazione pubblica «fortemente corrosi alla base dalla ruggine» e quindi a rischio di crollo. Il sindaco Silvia Altran ha quindi emesso un’ordinanza «contingibile e urgente» che impone alla proprietà, la veneta “Immobiliare 5 Stelle”, di eliminare entro 10 giorni dal ricevimento del documento tutte le situazioni di pericolo. La società dovrà quindi ripristinare la copertura del pozzetto e, soprattutto, eliminare i pali. Non si tratta comunque ancora di un’ordinanza di demolizione, come aveva chiesto in una delle ultime sedute del Consiglio comunale l’esponente di Obiettivo Monfalcone Anna Cisint.
Il sindaco Altran aveva ribattuto citando le tre ordinanze di messa in sicurezza a carico della proprietà emesse fino ad allora. «In questo tipo di azioni devono però esserci garanzie di sostenibilità legale, per evitare di incorrere in contenziosi - aveva aggiunto il sindaco -. Continueremo a pressare la società per cercare di ottenere quanto dovuto».
Resta da capire se la nuova proprietà abbia qualche minimo interesse ad attuare il Piano particolareggiato di iniziativa privata presentato in passato, che prevedeva di trasformare la discoteca in un polo commerciale con ristorante e albergo.
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