Monfalcone, straniero 1 ragazzo su 4. Il 37% dei nati nel 2011 figlio di extracomunitari

Nella città dei cantieri superata la soglia del 16% delle persone non italiane Sono quasi 4500 su un totale di oltre 27.700 abitanti
Altran Monfalcone-30.08.2011 Fine Ramadan-Monfalcone-Foto di Katia Bonaventura
Altran Monfalcone-30.08.2011 Fine Ramadan-Monfalcone-Foto di Katia Bonaventura

 

A Monfalcone un ragazzo su quattro è straniero. Nulla da meravigliarsi, se si pensa che a fine 2011 i residenti provenienti da Paesi comunitari ed extracomunitari sono aumentati ancora, mentre la popolazione complessiva della città è diminuita. Al 31 dicembre gli stranieri sono risultati 4.486 su 27.703 abitanti, pari quindi al 16,2% del totale. L'incidenza, appunto, sale ancora quando si guarda alla fascia tra gli zero e i 18 anni: i minori stranieri sono in tutto 1.035, di cui 944 extracomunitari e 91 comunitari, pari al 25,2% dei 4.116 tra bambini e ragazzi minorenni che vivono a Monfalcone. Pure questo, in qualche modo, è un dato prevedibile, che conferma come si nasca di più nelle famiglie di origine straniera, che nel territorio, però, hanno ormai messo radici abbastanza salde. Lavoro permettendo. E non fa al pari meraviglia, dunque, che in alcune classi delle scuole primarie si sfondi abbondantemente il tetto del 30% di stranieri fissato dal ministero dell'Istruzione.

D'altra parte una fetta dei bambini stranieri lo è un po' meno, perché nata in Italia. Alla fine di novembre erano 446, tra bambini e ragazzi, che rappresentano quindi una seconda generazione in crescita e inserita nel tessuto scolastico e sempre più anche in quello associazionistico e sportivo della città. E' un numero, fra l'altro, destinato a crescere.

Il 37,3% dei piccoli con meno di un anno ed è quindi nato a Monfalcone ha genitori provenienti da nazioni fuori dal perimetro dell'Unione europea, dal Bangladesh, ma non solo. Anche se la comunità asiatica è senz'altro quella più numerosa con 1.548 residenti alla fine del 2011, pari da sola al 5,6% di tutta la popolazione residente in città. Seguono, tra i paesi ancora extracomunitari, la Croazia, che però in Ue sta entrando ora, con 375 appartenenti, la Bosnia con 365, la Macedonia con 349, la Serbia con 155 e il Kosovo con 63. Insomma, le persone originarie dell'ex Jugoslavia sono 1.307, senza contare 44 sloveni.

Monfalcone però ormai ospita anche sempre più consistente comunità originaria della Romania (525 persone). Tant'è che al negozio di generi alimentari tipici aperto in via Duca d'Aosta ha fatto seguito l'arrivo di un pope. Le funzioni religiose di fede ortodossa sono ora celebrate a Ronchi dei Legionari, dopo essere state ospitate per un periodo dall'oratorio San Michele della parrocchia di Sant'Ambrogio, che del resto ha avviato un rapporto di collaborazione con la diocesi di Yasi, tradottosi nella presenza in parrocchia di un sacerdote rumeno.

Anche la presenza albanese, 158 componenti, è ormai consolidata in città, dove i primi ad arrivare furono oltre vent'anni fa quanti cercavano un futuro migliore dopo la fine del regime di Enver Hoxha. Certo è che, nonostante la crisi, la perdita di posti di lavoro nell'indotto Fincantieri e nell'edilizia, il numero degli stranieri a Monfalcone continua a crescere in valore assoluto, oltre che percentuale, grazie anche alle nascite, va detto. Alla fine del 2010 a Monfalcone abitavano 4.270 cittadini originari di altri Paesi europei ed extracomunitari, pari al 15,3% della popolazione complessiva. Ora ce ne sono 4.486, pari al 16,2% dei residenti che, invece, tornano a scendere.

Il saldo migratorio, per la prima volta da anni, è andato in passivo nel 2011, di una novantina di unità. Il bilancio è ancora in positivo nei movimenti interni da Sud a Nord e dai Paesi stranieri. Non lo è invece quello da e verso il mandamento, da cui sono arrivati 239 residenti e verso il quale se ne sono andati 376 monfalconesi.

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