Addio alla giornalista e scrittrice Daria Camillucci, una vita fra romanzi gialli e notizie di cronaca
Daria Camillucci è stata finalista o segnalata dalla giuria nel contesto di vari premi nazionali dedicati alla narrativa e si è distinta anche nelle pagine di cronaca del nostro quotidiano

È venuta a mancare in questi giorni, alla soglia degli 80 anni, Daria Camillucci, scrittrice triestina e, per lunghi anni, collaboratrice del quotidiano Il Piccolo. Nata a Trieste nel novembre del 1945, Camillucci aveva sempre coltivato la passione per la scrittura, coronata dall’uscita di numerosi libri e romanzi.
Aveva esordito nel 1979 con una raccolta di poesie in dialetto intitolata “Ortighe…e un fior”, alla quale aveva fatto seguito, nel 2002, “Rampigada dentro”. Altre poesie e racconti furono poi pubblicati in riviste culturali, tra cui “Nuovi argomenti”, “La Battana” e “Lunario nuovo”. Il suo primo romanzo uscì nel 2007 dal titolo “Il confine di Tito”, cui fece seguito, nel 2012, “I demoni di Villa Opicina”.
Daria Camillucci è stata finalista o segnalata dalla giuria nel contesto di vari premi nazionali dedicati alla narrativa breve, come il Premio Mondadori Giallolatino, nelle edizioni 2016 e 2017, il Delos Passport Contest nel 2020 e il Premio Giallo Stresa nel 2021.
La sua versatilità l’aveva portata, nei primi anni Novanta, a collaborare soprattutto con il settore Cronaca del quotidiano Il Piccolo, distinguendosi per serietà e impegno. Apprezzata dai colleghi, aveva portato un significativo contributo alle pagine di Trieste, confermando la capacità di sapersi destreggiare, oltre che nella narrativa, anche nella cronaca quotidiana.
Carattere schietto e battagliero come dimostra anche questa immagine, scattata alcuni anni fa da Marino Sterle, in occasione di una sua iniziativa alla vigilia della presentazione di un suo libro, Daria Camillucci dal 1991 era iscritta all’Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia.
Grande amante degli animali, fino all’ultimo ha dedicato le sue attenzioni a “Bismark”, cane di notevoli dimensioni da cui non si separava mai. «La sua morte ci ha colti all’improvviso – dice il fratello Fabio – perché fino a un mese fa, in occasione di una festa di famiglia, l’avevamo vista in buone condizioni e nulla faceva pensare a problemi di salute. Poi purtroppo è subentrata una malattia che, in poche settimane ce l’ha portata via».
Camillucci lascia due figli, la primogenita Veronica e Gabriele. I funerali si svolgeranno sabato, alle 11.20 nella cappella di via Costalunga.
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