Morte di Denise, altri sei mesi di indagini

La proroga richiesta dal pubblico ministero sull’incidente dello scorso marzo sul cavalcavia di Begliano

Altri sei mesi per approfondire le indagini, al fine di chiarire le circostanze dell’incidente stradale nel quale, lo scorso marzo, aveva perso la vita la ventisettenne monfalconese Denise Niemis. È la proroga richiesta dal pubblico ministero Iozza, nell’ambito dell’inchiesta in fase preliminare.

L’ipotesi di accusa è quella di omicidio colposo, nei confronti di Manuel Satti, il 31enne di San Canzian d’Isonzo che era alla guida della vettura nella quale viaggava la ragazza monfalconese.

L’incidente era avvenuto lungo il cavalcavia di Begliano, sulla Strada regionale 14, verso le 14.20. La ragazza monfalconese era a bordo di una Ka, condotta da Manuel Satti, sul lato passeggeri. La vettura era diretta verso Monfalcone quando, per cause in fase di indagine, aveva invaso la corsia di marcia opposta. Il primo a sopraggiungere era stato un autocarro condotto da Maurizio Salvan, 60 anni di Rovigo.

L’uomo aveva sterzato con forza e, dopo aver toccato la vettura, era finito contro il guard-rail laterale della propria corsia di marcia. Il potente impatto frontale era invece seguito tra la Ka e una Citroen Picasso condotta da una quarantenne cervignanese, Federica Stabile.

A causa dell’incidente stradale Denise Niemis era deceduta sul colpo. Il 31enne sancanzianese aveva perso i sensi, ed era stato trasferito con l’elicottero del 118 all’ospedale di Udine. Il giovane aveva riportato gravi traumi, molteplici fratture al tronco e agli arti superiori e inferiori. Considerate le delicate condizioni di salute, il 31enne era stato tenuto in coma farmacologico. La cervignanese conducente della Picasso, invece, era stata trasferita all’ospedale triestino di Cattinara.

Per il sancanzianese era stato lungo il percorso di recupero, ma alla fine è tornato alla sua quotidianità.

Il giovane, dipendente di Fincantieri, militante dello Staranzano nel ruolo di attaccante, aveva anche militato nel Turriaco e nella squadra della Romana.

Le indagini hanno spaziato su molteplici aspetti. Al vaglio infatti non solo la dinamica dell’evento, ma anche altri elementi, a partire, ad esempio, dallo stesso funzionamento del dispositivo di airbag della Ka, vettura immatricolata nel 2001.

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