Morto a 85 anni Giovanni Cossar medico chirurgo e penne nera

Era stato apprezzato primario all’ospedale Civile di via Vittorio Veneto Professionista stimato, discendeva da una vecchia famiglia goriziana 
Bumbaca Gorizia 17.04.2011 Palazzo Attems 150 anni Musei - Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 17.04.2011 Palazzo Attems 150 anni Musei - Fotografia di Pierluigi Bumbaca

il lutto



Lutto nel mondo medico cittadino per la scomparsa, all’età di 85 anni del dottor Giovanni Cossar. Una persona conosciuta e stimata che discendeva da una vecchia famiglia goriziana che si è identificata nella storia stessa della città.

Si era laureato a pieni voti in medicina all’Università di Padova con successiva specializzazione in chirurgia e angiologia. Era entrato, immediatamente, in servizio all’Ospedale civile di via Vittorio Veneto facendosi subito apprezzare per la sua preparazione e la sua professionalità. Una lunga carriera passata tra le sale operatorie e le corsie del nosocomio terminata con il prestigioso ruolo di primario di Chirurgia. Giovanni Cossar si era unito in matrimonio con Edda Polesi che è stata, per una lunga stagione, presidente del Centro tradizioni di San Rocco.

Giovanni Cossar era una persona piena di calore e di cordialità che amava il dialogo confrontandosi sempre con estremo rispetto ed equilibrio con le persone. Aveva ereditato dalla famiglia l’innata passione per la caccia che veniva supportata dai suoi cani da lui allevati con una straordinaria attenzione e sincero amore.

Lo si poteva molto spesso vedere per le vie della città, in particolare nella zona nord, accompagnato dai suoi fedeli amici e, negli ultimi tempi dal suo inseparabile bassotto Medi. Era uno dei cacciatori più anziani dell’Isontino. Era amante della natura, socio del Wwf e della lega della protezione degli animali.

Cossar ha servito la patria quale ufficiale medico dell’8° Reggimento alpini della Julia a Tarvisio condividendone poi, nell’Ana, le più autentiche e genuine idealità del Corpo. Con il suo decesso la città perde una figura di alto valore, contrassegnandone la quotidianità con la sua cultura e il suo profondo rigore morale. Lascia la moglie Edda e le figlie Lucia e Silvia, ambedue apprezzate infermiere al nostro nosocomio, i generi ed i nipoti Giulia, Marco, Martina, Sara Alice, ed Enrico. La data dei funerali non è stata ancora stabilita. —



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