Morto a soli 48 anni Davide della dinastia Cotza

Questa volta non ce l’ha fatta, Davide Cotza, a superare il male che già l’aveva aggredito nel 2011 e che aveva fatto temere il peggio. Allora, era stato operato dal neurochirurgo Miran Skrap e dalla sua équipe a Udine. Il problema si era però ripresentato nel 2017 e, dopo le cure lungo tutto il 2018, si era aggravato nel dicembre dello scorso anno. Davide è morto nella nottata di ieri, all’ospedale di Gorizia, dov’era ricoverato da fine maggio, assistito con professionalità e dedizione dai medici e, con affetto e amore, dai familiari e dai numerosi amici che costantemente andavano a salutarlo, tentando di portargli un po’ di sollievo. Avrebbe compiuto 49 anni il 25 settembre.
Aveva una moglie, Roberta, e un figlio, Marco, che ha spento le sue prime undici candeline in maggio. Tra le passioni, aveva quella dello sport: giocava a tennis, poi si era dedicato al calcio, quale portiere dell’Amatori Farra fino a quando la salute glielo aveva concesso. Ma negli ultimi tempi aveva dovuto abbandonare anche il suo lavoro, ripreso pienamente e in tempi piuttosto rapidi dopo l’intervento e le cure del 2011. Assieme ai fratelli Luca e Vinicio, era uno dei titolari della storica ditta con sede in via Tominz da una decina d’anni, che si occupa di produzione di coppe, medaglie, timbri, incisioni e stampe varie, riparazione di orologi. È l’azienda fondata da suo nonno, Giulio Gratton, nel 1954, in via Garibaldi. Quindi, alla scomparsa di Giulio, la ditta era passata alla figlia Lucia, sempre supportata dal marito Mario. Infine, nel 1989, era subentrata la terza generazione: appunto, quella di Luca, Vinicio e Davide, titolari della Fratelli Cotza per la quale, quindi, Davide lavorava da trent’anni, da quando aveva terminato gli studi, compiuti assieme al fratello Vinicio, alla Scuola di formazione professionale Elis di Roma dove avevano conseguito il diploma di orologiaio riparatore.
In particolare, nell’azienda di famiglia si era specializzato nei lavori grafici: elaborazioni al computer che venivano trasferite su superfici varie, dalle targhe in metallo alle magliette. Oltre alle sue capacità professionali, anche in ambito lavorativo si era fatto apprezzare per il marcato tratto umano. Aveva, Davide, un carattere gioviale, solare, scherzoso e generoso come ricordano papà Mario e mamma Lucia.
Le amicizie non gli erano mancate mai. Sono quindi in molti a piangerne la sua scomparsa. «Non ha mai fatto pesare su nessuno la sua condizione – dice la moglie Roberta –. Non si è mai lamentato. Non ha mai voluto caricare la famiglia e gli amici di preoccupazioni per una condizione che andava inesorabilmente peggiorando. Tutto da lui è stato affrontato con il massimo coraggio e con grande determinazione». L’attività della Fratelli Cotza proseguirà ora con gli altri due fratelli di Davide, il cui funerale verrà celebrato sabato nella Chiesa di San Giuseppe Artigiano alle 10, partendo dalla Cappella dell’ospedale di Gorizia. Quindi, Davide andrà a riposare nel cimitero centrale. —
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