Morto Claudio Cossu anima dell’antifascismo

IL LUTTO
Si è spento Claudio Cossu, storico militante del movimento antifascista triestino.
Nato a Viareggio nel ’40, sbarcò presto qui a seguito della famiglia. Petrarchino e poi studente di Giurisprudenza (si laureò nel ’71), in seguito lavorò come dipendente della Regione, impegnato in particolare sul versante sanitario, dove diceva di riuscire a ottenere la «maggior efficacia sociale».
Nel 2000 andò in pensione e dal 2008 in poi dedicò all’attivismo sociale e culturale, fondando a Trieste il movimento “Cittadini liberi e uguali”, dove riponeva la sua speranza nel cambiamento. Vicissitudini personali l’avevano portato, negli ultimi anni, a ritirarsi dalla scena politica cittadina.
La sua «etica solidaristica e progressista» sopravvive nella moglie Luisa e nella figlia SilviA.
A dedicargli un ricordo, tra i tanti che lo piangono, c’è il professor Claudio Venza: «A Trieste molti conoscevano e stimavano Claudio per il suo impegno tenace e propositivo sul terreno dell’antifascismo. Per anni si è dedicato a contrastare la mentalità e le pratiche che si rifacevano al nero Ventennio. La sua sensibilità non gli permetteva di estraniarsi dal contesto collettivo e lo spingeva di frequente a proporre e realizzare azioni coerenti con un modo di vivere libero e creativo».
«In numerose occasioni - conclude Venza - animò incontri e iniziative di vario tipo, sempre all’insegna della difesa della dignità antifascista. La perdita del suo spontaneo e generoso contributo alla coscienza civile si fa sentire». —
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