Morto il comandate Palli portò da Khruschev il presidente Gronchi

Viva commozione tra i congregati mariani di Stella Matutina a fronte della notizia, giunta da Roma, dove risiedeva con la famiglia, della scomparsa a 83 anni del comandante dell’Alitalia Silvano Palli.
Goriziano tutto d’un pezzo, si era diplomato a pieni voti geometra allo storico istituto tecnico di piazza Julia. Una gioventù, la sua, tutta passata nell’istituto dei padri gesuiti che l’hanno visto attivo compartecipe di tante attività. Nell’adempiere l’obbligo del servizio militare, Silvano era entrato all’accademia militare aeronautica ottenendo a pieno titolo il grado di ufficiale pilota. Una brillante carriera, la sua, fino ad essere chiamato a far parte del famoso 6° stormo F-84F. Poi l’entrata nell’aviazione civile nella compagnia di bandiera che lo ha visto uno dei più esperti e preparati piloti di Alitalia. Con la sua profonda professionalità e competenza era diventato comandante operando sugli aerei più moderni e tecnicamente avanzati come i 747. Nel 1960, sempre come comandante, aveva accompagnato a Mosca l’allora presidente della Repubblica Giovanni Gronchi per la prima visita di Stato nell’Unione Sovietica, ricevuti con tutti gli onori dai vertici del Cremlino con alla testa Nikita Khruschev. A seguito di questo viaggio, Silvano aveva ricevuto la massima onorificenze della Repubblica italiana conferitagli dallo stesso presidente Gronchi.
Poi, l’assunzione in compagnia di compiti e funzioni sempre più importanti e piene di responsabilità fino ad essere nominato capo responsabile addestramento personale navigante. In tanti lo ricordano ora con tanto affetto, stima e nostalgico rimpianto, tra i quali il suo amico più stretto e fedele Bruno Maiorani. Una carriera prestigiosa, quella di Silvano, che ha onorato l’Italia e la sua Gorizia dov’era nato e cresciuto e che gli è rimasta sempre nel cuore. Lascia la moglie Teresa Bonanni le figlie Claudia ed Elisabetta ed i nipoti Alessandro, Riccardo, Rachele, Carlotta. —
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