Morto Pino Auber, il decano dei tuffatori di Trieste

Se n’è andato a 80 anni. Aveva gareggiato fino a sei mesi fa. Già istruttore di ginnastica amava anche intagliare il legno

TRIESTE Una «leggenda». «Il mio eroe». Così Gabriele Auber, azzurro dei tuffi, ricorda nonno Pino, mancato improvvisamente ieri all’età di 80 anni.

Pino Auber era conosciutissimo nel mondo dei tuffi, specialità sportiva che lui - già dipendente pubblico e istruttore di ginnastica alla Sgt - aveva scoperto alla più che matura età di 58 anni, amando in particolare cimentarsi dalle grandi altezze, e che l’aveva portato a vincere tutto il vincibile a livello non solo italiano ma anche europeo e mondiale tra i master. Lo potevi incontrare in piscina alla “Bianchi” dove si allenava con la Trieste Tuffi (aveva iniziato nell’allora Edera ed era poi transitato anche per la Triestina), ma anche a Duino, dove si tuffava dalle rocce sotto il castello. Immancabile poi la sua presenza nei luoghi simbolo di questa folle disciplina oltre confine, da Canale a Mostar. «Quando si è lassù, beh, capisco che lo spettacolo possa far paura...» confidò un giorno mentre saliva sulla piattaforma piazzata sul ponte sull’Isonzo a Canale.

Spot da brividi per il tuffatore triestino Under 80 Auber


Ma in piscina alla “Bianchi” ha lasciato anche un’altra testimonianza: la statua in legno del tuffatore è opera sua. Pino raccontava infatti che un giorno, era in montagna, aveva trovato un pezzo di legno capace di «comunicargli» qualcosa. Lo raccolse e se lo portò a casa. Quel pezzo di legno divenne la sua prima opera. Da allora non smise mai di lavorare il legno. E fu gratificato dall’invito ricevuto a esporre le sue opere in numerose mostre, soprattutto in Slovenia dove la sua arte era particolarmente apprezzata.

Insomma, uno sportivo a tutto tondo, ma anche un artista vero. Un personaggio. «Una leggenda, il mio eroe: ma stavolta si è tuffato verso l’alto...», commenta il “nipote d’arte” Gabriele, azzurro del trampolino nato nella Trieste Tuffi, capace di emulare il nonno vincendo a livello internazionale con due bronzi alle Universiadi e un quinto posto agli Europei di Kiev 2017.



Ma ieri, sabato 24 novembre, di mattina, Pino Auber è stato trovato seduto su una poltrona della propria abitazione in città, ormai privo di vita, dal figlio Davide che si era allarmato per non averlo sentito (la compagna di Pino, la signora Lola, vive in Slovenia, a Tolmino e lui la raggiungeva di solito proprio nel corso del fine settimana mentre l’altro figlio Daniele è un mago degli effetti speciali a Hollywood, dove vive da anni). Da sei mesi Pino non si tuffava più a causa di una serie di dolori che lo avevano colpito inizialmente alle ginocchia e quindi anche alla schiena e proprio per questi motivi si stava sottoponendo a una serie di cure fisioterapiche, ma nulla lasciava presagire una fine così improvvisa.—


 

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