Mostra dell’Arma a Trieste, tra i cimeli anche il Tricolore salvato nel ‘44
Fino a venerdì nel palazzo della Regione l’esposizione con gli oggetti storici dei Carabinieri per i 211 anni dalla fondazione

Un viaggio nella storia dei Carabinieri. Il tutto grazie alla mostra dedicata ai cimeli storici appartenuti all’Arma inaugurata a Trieste, nel Palazzo della Regione di piazza Unità d’Italia, in occasione dei festeggiamenti per i 211 anni dell’Arma.
Si tratta di un’esposizione divisa in quattro sezioni: storica, documentale, modellistica e dedicata alle uniformi. Al taglio del nastro nella sala “Adriano Biasutti” hanno preso parte il governatore Massimiliano Fedriga, assieme agli assessori Pierpaolo Roberti e Fabio Scoccimarro, e il sindaco Roberto Dipiazza.
«Sono orgoglioso che per l’anniversario dell’Arma venga utilizzata la sede della presidenza della Regione come sala espositiva – ha commentato Fedriga – perché questo non rappresenta semplicemente un luogo, ma assume anche una forte valenza di interconnessione fra le varie componenti dello Stato».
All’interno della mostra, visitabile fino a venerdì, sono presenti cappelli d’ordinanza, caschi donati da collezioni private, un modellino della storica Alfa Romeo Giulia Super in dotazione all’Arma negli anni Settanta. Molte anche le uniformi esposte, da quella dei Carabinieri Reali degli anni Trenta fino alle più recenti degli anni Ottanta. C’è quella con basco turchino del 1960, poi modellini di carri armati appartenuti al 13° Reggimento Carabinieri Fvg, tute da volo degli elicotteristi fra gli anni Sessanta e Ottanta.
Tre le moto Guzzi originali esposte: una del 1953, una del 1960 e la più moderna del 1970. E poi c’è la bandiera storica appartenuta alla soppressa Legione Carabinieri Reali di via dell’Istria, custodita dal maresciallo maggiore Giulio Caviglioli e sopravvissuta alle occupazioni che si sono succedute a Trieste dal 1943 al 1954.
Il vessillo fu tolto dall’asta che lo sorreggeva il 25 luglio 1944 e nascosto dal Caviglioli, intenzionato a restituirla ai legittimi proprietari quando i Carabinieri fossero rientrati a Trieste. Il destino però si mise di traverso: il maresciallo maggiore infatti venne a mancare nel luglio del 1952 a causa delle complicazioni di una broncopolmonite. Per questo motivo a ridare lo storico vessillo (con tanto di stemma sabaudo nel frattempo superato dagli eventi) ai Carabinieri fu la moglie Angiolina Cambini dopo il 26 ottobre 1954.
La bandiera è rimasta custodita per anni al Museo Storico dell’Arma per poi essere collocata in una teca nell’androne del Comando Legione Carabinieri di Udine. Fra gli oggetti esposti anche i documenti, attualmente custoditi presso la sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Trieste, relativi al brigadiere Giovanni Lanzillotto, comandante della Stazione di via Revoltella e Medaglia d’argento al Valor militare, ucciso il 22 agosto 1926 nel tentativo di arrestare due malviventi che, armati, avevano scatenato una rissa in un pubblico esercizio nei pressi del porto.
Gli appuntamenti inerenti il 211esimo anniversario dall’istituzione dell’Arma proseguono mercoledì alle 11, nella sala del Consiglio comunale, dove verrà conferita la cittadinanza onoraria all’Arma dei Carabinieri, mentre giovedì alle 10, in piazza Unità d’Italia, si svolgerà la cerimonia ufficiale con la consegna della pergamena, della medaglia e della bandiera riservate ai cittadini onorari di Trieste.
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