Si chiude la mostra di Zoran Mušič a Gorizia: anche Fabio Capello tra i 14 mila visitatori

L’ex allenatore: «Un’emozione vedere le opere del maestro». Con lui anche il collega goriziano Edy Reja

Alex Pessotto
Fabio Capello con Raffaella Sgubin
Fabio Capello con Raffaella Sgubin

Il commento, datato 31 ottobre 2025, non giunge da un appassionato qualsiasi: è infatti firmato da Fabio Capello. «È stata un’emozione vedere le opere del maestro Music. Adesso torno a casa felice, ne è valsa la pena». Sì, proprio così: il popolare ex calciatore e allenatore è stato tra i circa 14 mila che hanno potuto ammirare le opere del grande pittore goriziano esposte a palazzo Attems Petzenstein nella mostra “Zoran Music. La stanza di Zurigo, le opere, l’atelier” curata da Daniela Ferretti che si è aperta lo scorso 25 maggio.

Assieme a Capello, accompagnato dalla moglie – fa sapere il personale di Erpac, che gestisce le attività del palazzo – c’era la moglie e c’era anche un altro volto assai noto nel mondo del calcio: il “nostro” Edy Reja con la famiglia.

Oggi, 2 novembre, dalle 9 alle 19, sarà l’ultimo giorno per visitare il percorso espositivo e, come ogni prima domenica del mese, l’ingresso sarà gratuito. Alle 10 e alle 11.30, tra l’altro, sono previste due visite guidate al prezzo di 5 euro. La prima sarà in italiano, la seconda in inglese.

Zoran Mušič e “la stanza di Zurigo” in mostra a Gorizia
Zoran Mušič nella stanza di Zurigo

Per quanto riguarda le provenienze, si sono rilevate massicce presenze dalla Slovenia (circa 1700), dall’Austria (1600) e dalla Germania (450). Interesse, tuttavia, anche dalla Francia (circa 150), dall’Olanda (ottanta) e dalla Svizzera (poco più di settanta). Poi, qualcuno, già in città per altri motivi, è giunto anche dalla Bielorussia, senza tralasciare una coppia dalle Filippine. La parte preponderante, però, è costituita dal pubblico della provincia di Gorizia (circa 3 mila), del resto del Friuli Venezia Giulia (poco più di 3 mila) e da altre regioni italiane (poco meno di 3 mila).

Invece, per quanto riguarda le fasce d’età, per lo più si tratta di appassionati dai 26 ai 65 anni, ma anche tra gli over 65 l’attenzione è stata parecchio importante. Infine, va evidenziata la partecipazione degli under 18, costituiti per lo più dai ragazzi delle scuole del territorio.

«Quella che si chiude oggi è una mostra meravigliosa che ha raggiunto molti visitatori anche grazie a uno sforzo organizzativo notevole – racconta Lydia Alessio - Vernì, direttore generale di Erpac –. Ricordo ancora con emozione l’arrivo a Gorizia della “Stanza di Zurigo” al centro di un percorso, molto apprezzato dal pubblico, che ha permesso di conoscere la storia e l’opera dell’artista: continueremo allora a celebrare, a promuovere la sua produzione. Tra l’altro, l’esposizione è stata molto in sintonia con lo spirito di Go!2025 e non ha mancato di fornire tanti spunti di riflessione sull’attualità, a partire dai lavori del pittore ispirati alla sua permanenza in campo di concentramento».

Ovviamente, i numeri (come ampiamente prevedibile) non si possono comunque paragonare a quella della precedente mostra di palazzo Attems: “Andy Warhol. Beyond borders” che, curata da Gianni Mercurio e allestita dal 20 dicembre 2024 al 4 maggio di quest’anno, si era chiusa superando le 58 mila presenze.

L’altra esposizione in corso nella stessa sede, “Voi siete qui. Gorizia e il goriziano nelle collezioni dei Musei provinciali”, continuerà invece a essere visitabile fino al 3 maggio del prossimo anno. —

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