«Mtl, pronti a riprenderci la sede e il Movimento»

Il capitano Beorchia: «Era in vacanza a Tenerife quando è successo il patatrac I guai sono cominciati con l’arrivo di Parovel che ci usa per fare il suo giornale». Sabato sera l'assemblea anti-Giurastante

«Golpista io? Golpisti sono loro per come dirigono il movimento. Ero un mese in ferie a Tenerife e quando sono tornato l’8 maggio è successo il patatrac. Ero l’ago della bilancia del direttivo. Mi sono schierato con i fondatori e mi hanno espulso». Il capitano Claudio Beorchia, omonimo di un parlamentare friulano Dc, classe 1952, amico storico di Almerigo Grilz, ha passato una vita ad affermare l’italianità di Trieste (dal Fronte della Gioventù, al Msi fino ad An) e ora, in pensione, a sradicare l’italianità di Trieste. Da Pro Patria a Pro Tlt. «Mi batto sempre per un ideale. Un tempo era per l’Italia e contro i comunisti e gli sloveni, ora mi batto per la libertà di Trieste contro l’Italia. Mi trovo benissimo in un movimento al fianco degli sloveni, di comunisti come Sandro Gombac e Alessandro Gotti (ex capo del servizio d’ordine con un passato in Autonomia Operaia, ndr). Siamo amici. È un idillio». È stato lui, da membro dimissionario del direttivo, a chiedere un parere all’avvocato Berdon sulla legittimità dell’assemblea straordinaria di questa sera, alle 18.30, in zona industriale (via dei Cosulich 2), convocata dai soci fondatori del movimento.

C’era da aspettarselo che andasse a finire così?

A dire il vero si poteva presumere che qualcosa sarebbe successo. Io volevo dimettermi giù prima.

Quando?

Subito. A febbraio. Il nuovo direttivo eletto il 18 gennaio non decideva niente. Le uniche discussioni erano sul comprare o meno una macchina distruggi-documenti.

E chi decideva?

La roba politica la decidevano Giurastante e Parovel.

Ma come si è arrivata a questa diarchia?

Fino al 18 gennaio, quando è stato eletto presidente Giurastante, Parovel si vedeva di rado. Subito dopo si è insediato nell’ufficio di Giurastante ed è rimasto là con lui giorno e notte. Tra l’altro usa i mezzi del Mtl e i volontari per fare il suo giornale. La Voce di Trieste viene impaginata in piazza della Borsa. E non basta...

Cosa c’è d’altro?

Il documento sul non voto. Io ero a Tenerife. Quando ho letto che la zona B non faceva più parte del Tlt mi sono imbestialito .

Zona A e Zona B. Una questione irrisolta?

Non capisco perché noi, come vorrebbe Parovel, dobbiamo dichiarare decaduta la zona B.

Ma è arrivato Parovel ai vertici del movimento al fianco di Giurastante?

Erano amici. Amici della terra. E Trieste Libera rischia di fare la stessa fine. Sembra la stessa storia.

Lei perché è stato espulso?

Perché ho votato contro Giurastante.

Loro dicono che un direttivo c’è e in carica e vi hanno denunciato...

Un direttivo di cinque persone. Hanno espulso tutti.

Vi hanno denunciato per associazione a delinquere...

Io sono un noto mafioso. Lo sanno tutti.

E gli ammanchi denunciati da Giurastante e Parovel?

Danno i numeri. Lei ha mai sentito di una sagra che guadagna 60mila euro? Tutti farebbero sagre.

Ci sono tentativi di incursione notturna nella sede di piazza della Borsa...

Certo, Di gente a cui scappa di pisciare.

Ma vi riprenderete la sede?

Dopo l’assemblea entreremo di nuovo. Senza fare effrazioni.

Magari con i carabinieri.

Spero non sia necessario.

E le Frecce Tricolori? C’è il divieto di sorvolo?

Fanno ridere. Il problema non sono le Frecce Tricolori.

E qual è il problema?

Trieste che sta morendo d’italianità.

Il Mtl non è morto?

Io sono stato il primo a Trieste, con mia moglie, a chiedere la cittadinanza del Territorio libero di Trieste. Ora siamo all’Onu. Io sono entrato nel movimento il 15 settembre 2012 c’era l’alzabandiera sotto il bastione del Castello di San Giusto. C’erano 150 persone. L’anno dopo eravamo in 8 mila. E quest’anno saremo almeno 20 mila.

Neppure ai comizi di Fini?

Neanche a quelli di Almirante, se è per questo.

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