Muggia, al via un progetto per valorizzare Elleri

Accordo tra il Comune e l’Università di Trieste per uno studio sul castelliere Stanziati 7mila euro. Nesladek: «A settembre presenteremo lo studio»
Lasorte Trieste 05/08/11 - S. Barbara, Elleri, Area Acheologica
Lasorte Trieste 05/08/11 - S. Barbara, Elleri, Area Acheologica

di Vanessa Maggi

MUGGIA

Alla scoperta delle lontanissime origini della piccola città di Muggia: facendo due passi sul rilievo del Castellier incontriamo i resti di un complesso insediativo tra i primi formatisi in epoca protostorica, che ha visto passare uomini dell’età del bronzo, dell’età del ferro e antichi romani. Popolazioni in grado di produrre il sale marino attraverso l’utilizzo del fuoco, di rendere prospera quell’area a ridosso delle alture e di sopravvivere protetti dalle fortificazioni in pietra arenaria. È il castelliere di Elleri, sito archeologico di grande importanza, testimonianza della storia più remota della penisola muggesana e delle sue caratteristiche territoriali. Ed è proprio per promuovere la conoscenza di tali capisaldi storici che è stato siglato nei giorni scorsi dal Comune di Muggia e dal Dipartimento d’ingegneria civile e architettura (Discar) dell’Università degli studi di Trieste l’accordo per l’attuazione del progetto “Da Elleri a Santa Barbara, i segni della continuità insediativa sul monte Castellier a Muggia, in provincia di Trieste”. Il progetto, cofinanziato dalle due parti con uno stanziamento pari a settemila e 700 euro, è stato presentato con grande entusiasmo dal sindaco Nerio Nesladek.

La proposta è di valorizzare quelle che sono le peculiarità di Muggia, unico comune istriano italiano e, nello specifico, di evidenziare le vestigia della sua storia e protostoria, che pare abbia avuto origine proprio dall’antichissimo insediamento del castelliere di Elleri, rinvenuto in tutta la sua complessità solo a seguito di numerosi scavi archeologici sulla sommità del monte. Il castelliere, struttura difensiva tipica dell’area carsica, costituita da una cinta di mura dietro alla quale si riparavano uomini e greggi, è stato costruito in epoca preistorica, circa nel 1600 avanti Cristo. Successivamente abitato per oltre 2000 anni da diversi gruppi umani e in diverse fasi temporali, tra l’età del bronzo, l’età del ferro e in epoca romana, ha visto sovrapporsi nel corso dei secoli varie costruzioni murarie con al loro interno i perimetri delle dimore e dei ricoveri per gli animali, tuttora in fase di studio.

L’intervento previsto dal progetto, di natura principalmente archeologica, sarà finalizzato al recupero dei reperti storici e alla loro esposizione, al disboscamento parziale dell’area e all’allestimento di percorsi di visita. La congiunta riqualificazione architettonica e ambientale del centro storico di Santa Barbara, prevista sempre dalla convenzione appena firmata, rappresenta l’occasione per dimostrare la continuità insediativa tra l’abitato protostorico di Elleri e l’odierno e adiacente borgo di Santa Barbara. Avrà inoltre, per finalità, tanto un recupero urbanistico del borgo quanto la realizzazione di un vero e proprio percorso turistico-didattico attraverso il ripristino dei collegamenti tra i due siti, rendendo in tal modo fruibile da un vasto pubblico il patrimonio archeologico e naturalistico dell’intera area. Un’operazione importante, di segno storico e ambientale a un tempo, resa possibile grazie ad una sinergia tra biologi, geologi, geometri, architetti, storici e archeologi che, nei mesi a venire, opererà sul posto e attraverso l’apertura di uno specifico sito internet, dove saranno resi accessibili dati e risultati della ricerca multidisciplinare.

Il primo cittadino pone l’accento sul valore dell’operazione messa in atto e sull’interessante collaborazione avviatasi tra Comune di Muggia e Università e chiosa: «A settembre sarà organizzata un’iniziativa pubblica per presentare ai cittadini il risultato degli interventi attuati presso Elleri e Santa Barbara e per includere il progetto nel nuovo Piano regolatore».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo