Muggia approva l’avvento di Hera

Adesione alla fusione di AcegasAps. Il Comune detiene 245mila euro di azioni
Foto BRUNI Trieste 01 06 2011 Muggia:consiglio comunale-valentina Parapat assess.
Foto BRUNI Trieste 01 06 2011 Muggia:consiglio comunale-valentina Parapat assess.

MUGGIA. Il Consiglio comunale di Muggia ha approvato all’unanimità la delibera di adesione dell’ente all’offerta pubblica di acquisto e scambio di azioni Acegas Aps effettuata da Hera. In vista della fusione delle due aziende, ovvero dell’assorbimento della prima nella seconda, la cittadina rivierasca si appresta dunque a dare continuità alla propria partecipazione al pacchetto azionario della multiutility “allargata”. Attualmente, infatti, il Comune di Muggia possiede azioni Acegas per un valore complessivo di oltre 245 mila euro; al compimento dell’incorporazione di Acegas Aps Holding (che a sua volta detiene il 62% del capitale sociale di Acegas Aps Spa) in Hera Spa, piazza Marconi cederà le proprie partecipazioni relative all’azienda triestina “intascando” azioni Hera per un controvalore di circa 235 mila euro.

L’intricata manovra si è resa necessaria allorché il colosso emiliano ha annunciato di voler ritirare dal mercato le azioni di Acegas Aps. Di qui, l’aut aut: “convertire” le proprie partecipazioni oppure trattenere dei titoli che a breve non saranno più quotati in borsa. Ma non solo. Dal gioco delle cifre, il Comune ricaverà anche 12 mila euro in contanti, che – su proposta del capogruppo pidiellino Paolo Prodan – saranno destinati alla manutenzione del verde pubblico, con particolare riferimento ai giardini adiacenti a via Roma, frequentati soprattutto dei bambini e delle famiglie. Alla luce di tutto ciò, il Consiglio non ha avuto dubbi nel procedere allo “scambio” di quote.

Valutato complessivamente, il beneficio economico è tutt’altro che esorbitante: stando alla quantificazione dei revisori dei conti, poco più di 1.900 euro. Tuttavia, su interrogazione di Claudio Grizon (Pdl), l’assessore al bilancio Valentina Parapat ha elencato alcuni ulteriori «obiettivi strategici» dell’adesione all’offerta: «Partecipare al capitale di una società attiva in molti comuni dell’Emilia Romagna e specializzata nel settore idrico, nel trattamento dei rifiuti e nella distribuzione del gas e dell’energia elettrica potrebbe garantire in futuro alcune condizioni vantaggiose nell’erogazione di tali servizi», ha sottolineato. «In tutti i casi, il Comune potrà cedere le proprie azioni in qualsiasi momento – ha rammentato Parapat – laddove, trattenendo le quote Acegas, rischieremmo di ritrovarci in mano un pugno di mosche».

Non sono sfuggite all’analisi dell’assemblea le possibili criticità, in termini di ricadute sul territorio, derivanti da una fusione che pare trasferire ogni competenza in capo ad Hera, prefigurando una gestione centralizzata e in qualche modo più “distante” rispetto a quella sinora garantita dalla multiutility triestina. Questioni che hanno già portato il Consiglio comunale di Trieste ad istituire una commissione di “monitoraggio” sull’accorpamento Acegas-Hera, allo scopo di individuare perlomeno alcuni settori (l’acqua e i servizi cimiteriali, in primis) che potrebbero essere oggetto di un’amministrazione “in house”, e non esternalizzata.

Un altro tema sensibile è l’indotto occupazionale ed economico: a tal proposito, Grizon ha invitato il sindaco Nesladek a rappresentare ai vertici dell’azienda «le istanze delle imprese e degli artigiani locali che stanno perdendo il lavoro che Acegas era solita appaltare». Francesca Riosa (Pd) ha fatto presente, di contro, un segnale positivo: «Hera ha già provveduto ad assumere nuovo personale, “pescando” soprattutto tra i giovani», ha affermato.

Davide Ciullo

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