Muggia festeggia le sei nonnine “over 100”

Compleanno speciale al ricreatorio con torta di compleanno, coro dell’Aida e tantissimi ragazzini
Etta, Santina, Maria e Aurora festeggiate al ricreatorio Penso
Etta, Santina, Maria e Aurora festeggiate al ricreatorio Penso

MUGGIA. «La lunga giovinezza è per la nostra comunità motivo di compiacimento e di grande orgoglio». Il vicesindaco di Muggia Laura Marzi ha elogiato con queste belle parole le sei ultracentenarie presenti ieri mattina al ricreatorio “Penso” in occasione dell’attesissima seconda edizione della “Festa dei centenari”. L’appuntamento, organizzato dall’Ambito 1.3 assieme al Comune di San Dorligo, ha visto uno splendido connubio intergenerazionale grazie alla presenza dei giovani del Ricremattina. Lo spettacolo è stato impreziosito dall’impeccabile esibizione del coro dell’Aida. Ma le protagoniste, ovviamente, sono state loro. Le “supernonne”.

Antonia Russignan, detta Etta, è nata a Muggia il 17 novembre 1915 da Maria Derin e Francesco Russignan, più conosciuto come Checco Birbo. «Avevo circa vent’anni, mio papà Checco pescava e la mamma aveva il banco di vendita alla pescheria centrale sul Mandracchio: la vita era modesta ma si stava piuttosto bene», ricorda Etta. Nel 1937 il Fascismo si abbatte sulla famiglia Russignan. Il padre Francesco viene spedito a Ventotene, in provincia di Latina, Antonia finisce a Miglionico, vicino a Matera, lontano dalla madre trasferita in un altro borgo della Basilicata. Dopo una lunga fuga Antonia e la madre tornano a Muggia. Papà Francesco invece finisce nel campo di concentramento di Dachau, a cui riesce però a sopravvivere. Nel dopoguerra ritornano all’antico mestiere mettendo prima una pescheria in calle Oberdan e in seguito un piccolo chiosco in via Borgolauro. A Muggia Ettta ha sposato l’avellinese Nicola Marino.

Aurora Vlacich, un’altra festeggiata, è nata ad Albona il 20 aprile 1914. Residente a San Dorligo della Valle, ha lavorato per anni sin da giovanissima nella pastorizia, pascolando mucche e pecore, ma dedicandosi anche alla coltivazione del grano. Nel 1935 è arrivato il matrimonio con la conseguente nascita di tre figli. A San Dorligo è arrivata nel 1950. Tra le sue passioni la pasta in casa con particolare predilezione per i fusi all’istriana.

Classe 2014, Zita Bevilacqua vive a Muggia dopo essere stata per tanti anni sarta in un noto negozio di Trieste, dove confezionava abiti da uomo con maestria e cura del dettaglio. Una vera perfezionista che tutt’oggi si diletta in qualche lavoretto. Zita vive circondata dall’affetto dei suoi cari nipoti e pronipoti. Wanda Deiuri in Derossi è nata a Staranzano il 27 dicembre 1913 da Quirino Deiuri e Virginia Poianaz. Assieme alla madre Wanda si è trasferita poco dopo lo scoppio della prima guerra mondiale in un campo profughi ad Arona in Piemonte. Dopo la guerra il padre Quirino iniziò a lavorare nella Cava Romana e, dopo il secondo conflitto mondiale, venne assunto nell’Ufficio tecnico del Comune di Muggia. Nel 1934 Wanda si sposò con Giorgio Derossi, con cui collaborò intensamente nell’attività commerciale e nell’educazione dei figli Annamaria (classe 1935) e Giorgio (1938). Wanda, particolarmente legata ai nipoti Nirvana e Bruno, figli dei fratelli Romana e Bruno, dopo la morte del marito nel 1989, è stata accudita con grande amore da tutti i parenti.

Classe 1913, Maria Ciacchi risiede a Santa Barbara. Orfana di madre, cresciuta dal padre Antonio “Toncio Buser”, rimasta vedova del marito Attilio Ciacchi 32 anni fa, Maria svela il suo segreto per vivere a lungo: «Bisogna non stressarsi e volersi bene. Noi in famiglia siamo uniti, mia figlia e mio genero sono due angeli e mio nipote mi vuole molto bene». Santina Oleni è nata a San Tomà (Capodistria) il 27 settembre 1912, da genitori contadini, come ultima di sei fratelli. Nella Prima Guerra Mondiale, rimasta orfana del padre e del fratello maggiore, terminate le scuole elementari, incominciò a lavorare nei campi. Successivamente venne assunta dalla famosa fabbrica di sardine “Arrigoni” di Isola. Ogni mattina, per due anni, prendeva la bicicletta e da San Tomà andava fino a Isola tornando alla sera. Si traferì per amore a Muggia nel 1936. Dopo aver superato un infarto Santina è a tutti gli effetti la mascotte della Casa di riposo di Muggia nonché la più anziana muggesana in vita.

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