Muggia, la volante ferma due ladri di scooter

MUGGIA. Questa volta il fiuto di due poliziotti ha evitato il peggio e i potenziali ladri di scooter sono stati bloccati prima che mettessero a segno qualche nuovo colpo. Ma l’allarme continua e il commissario di Polizia di Muggia, Michele Vecchiet, lancia l’ennesimo appello: chi vede qualcosa di sospetto non esiti a chiamare il 113, senza aspettare di subire un furto. In questo periodo automobili e case, nel muggesano, sono particolarmente prese di mira.
L’ultimo episodio dunque giovedì sera quando, verso le 22,30, una volante della Polizia notava in largo Caduti della Libertà (quello degli ex distributori, in pieno centro) delle persone che si muovevano con fare circospetto nella zona senza illuminazione pubblica, vicino al punto per il noleggio delle biciclette.
I poliziotti hanno subito fermato gli individui sospetti. Si trattava di due sloveni che, riferisce il rapporto, “al momento dell’identificazione davano evidenti segni di nervosismo”.
Poichè nella zona si sono già verificati negli ultimi tempi vari furti di scooter e “colpi” all’interno di automobili parcheggiate, i poliziotti hanno deciso di perquisire i due sloveni sul posto, guardando anche cosa avevano nella propria auto.
Uno dei due, sotto il giaccone, teneva una barra di ferro filettata lunga mezzo metro, un cacciavite a stella e, nascosto dentro il casco, un tubo di ghisa di 15 centimetri. I poliziotti hanno capito subito che si trattava dei classici “arnesi” che servono per manomettere i blocchetti bloccasterzo e di accensione degli scooter.
Nella vettura poi c’era un tronchese di mezzo metro (per tranciare le catene, si presume), una tanica per la benzina, un tubo di gomma per eventuali travasi di carburante, un cacciavite “cerca fase” (attrezzo specialistico per elettricisti), una chiave del tipo “Volvo Penta” e soprattutto un telecomando duplicatore di segnale. Quest’ultimo, funzionando come scanner di frequenza, serve per eludere gli impianti di allarme delle automobili e, presumibilmente, anche per aprire le portiere dotate di telecomando elettronico.
I due sloveni, non essendo stati colti in flagrante (anche se il rapporto dice che su entrambi “pendevano già pregiudizi di polizia inerenti reati contro il patrimonio”) non sono stati arrestati. Se la sono cavata col sequestro degli “arnesi” e una denucnia in stato di libertà per porto abusivo di oggetti “atti a offendere” e possesso ingiustificato di grimaldelli.
Livio Missio
Riproduzione riservata © Il Piccolo