Muggia, Santa Barbara non vuole ereditare i tralicci di Chiampore

A breve un’assemblea pubblica che sarà organizzata dal Comune L’assessore Longo garantisce: «Procedura trasparente»
Di Davide Ciullo
Lasorte Trieste 25/09/09 - Muggia, Chiampore
Lasorte Trieste 25/09/09 - Muggia, Chiampore

MUGGIA. Tralicci “arroventati” a Muggia. Al centro dell’attenzione, stavolta, una nuova antenna (radiotelevisiva) che dovrebbe sorgere sul monte Castellier, nella zona di Santa Barbara. Il condizionale è d’obbligo, poiché il progetto – fanno sapere da piazza Marconi – è arrivato in Municipio soltanto il 21 dicembre. La richiesta del privato dovrà essere vagliata dagli uffici e quindi approvata da una Conferenza dei servizi che includerà, oltre al Comune di Muggia, anche i pareri dell’Arpa, dell’Asl e del Ministero dello sviluppo economico.

L’iter, insomma, è da poco entrato nel vivo. Ma le mobilitazioni sono già iniziate. I residenti a Santa Barbara hanno dato vita, alcuni giorni fa, ad una riunione animata cui hanno preso parte, in rappresentanza dell’amministrazione, la vicesindaco Laura Marzi e l’assessore all’ambiente Fabio Longo. Sono state espresse, come di consueto, preoccupazione e sensibilità.

Il problema centrale è la delocalizzazione delle antenne. Il Comune è tenuto ad assicurare un’adeguata copertura sul territorio di sua competenza, monitorando al contempo le emissioni ed evitandone concentrazioni eccessive. Se queste raggiungono livelli preoccupanti, bisogna intervenire: accorpando le antenne su strutture comuni o all’interno di siti comuni, secondo il cosiddetto principio di minimizzazione; oppure, più semplicemente, dislocandole altrove.

Tutto ciò si scontra spesso con l’opposizione ferrea degli abitanti delle zone interessate, secondo la cosiddetta sindrome “Nimby”: letteralmente, “non nel mio cortile”. Il Comune vorrebbe invece parlare alla coscienza collettiva, e a tal fine ha annunciato un’assemblea pubblica da tenersi a breve, allargata a tutti i cittadini e alla presenza dei tecnici che parteciperanno alla Conferenza dei servizi; la quale, a sua volta, sarà convocata entro la fine di febbraio.

L’urgenza di “delocalizzare” è una diretta conseguenza dei massicci sforamenti registrati a Chiampore, dove i cittadini si sono costituiti in un comitato autonomo e si battono da anni per i propri diritti e contro l’inquinamento elettromagnetico. Quest’ultimo, secondo i dati dell’Arpa, tocca punte di 22,74 volt/metro su una soglia di attenzione di 6: valori superiori di quasi dieci volte ai limiti imposti dalla legislazione europea, nettamente più restrittiva rispetto a quella italiana. Di qui la decisione ferma, da parte del Comune, di bloccare tutti i lavori a Chiampore, “dirottando” le antenne da un’altra parte. Ma dove? Il monte Castellier sembrerebbe in effetti la localizzazione più opportuna. Ammesso (e non concesso) che tra qualche settimana i residenti dicano sì. E che la medesima opinione venga espressa dalla Conferenza.

Di certo, come conferma l’assessore Longo e come detta il regolamento varato due mesi fa, nessuna nuova antenna potrà sorgere a Chiampore e dintorni; dove, peraltro, è ancora in piedi il traliccio abusivo utilizzato per le frequenze di Radio Birikina e Radio Sorriso. Probabilmente toccherà al Comune abbatterlo, con la possibilità di rivalersi in seguito sui due gestori. E a Santa Barbara, giura Longo, la procedura sarà del tutto trasparente: «Non approveremo nulla prima di aver parlato con gli abitanti della zona, e con tutti i cittadini interessati».

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