Muore 20 giorni dopo la moglie l'imprenditore e maestro acconciatore Pirrottina: era positivo al Covid

MONFALCONE. Si erano conosciuti da ragazzi. Come si dice dalle nostre parti, girando insieme nella stessa compagnia. Si erano piaciuti subito, ma non c’era stato alcun tira e molla da adolescenti: a 21 anni lei e 23 lui si erano sposati. E ora, mezzo secolo dopo, un cammino a due filtrato da un’unione indissolubile, l’amore per la professione in comune, un figlio molto amato e una nipotina altrettanto desiderata, entrambi non ci sono più.
A 20 giorni esatti di distanza dalla moglie Daniela Sobani, la prima parrucchiera con salone di tendenza in viale a Monfalcone, se n’è andato anche Franco Pirrottina, fondatore della scuola di acconciatori a Ronchi dei Legionari, già socio della Coiffeur company, per oltre vent’anni direttore tecnico de L’Oréal nel nordest e nel resto della Penisola.
Salutista – amava fare ginnastica al mattino – e appassionato di volo al punto da avere un proprio velivolo leggero per lanciarsi nelle immensità celesti assieme ai soci del club di Trivignano, era risultato positivo al Covid-19 nell’ultimo spicchio d’inverno. Per questo ai primi di marzo era stato ricoverato alla Pneumologia di Cattinara, poi nella Terapia intensiva. Fino all’ultimo aveva sperato di farcela. Lottava. Ma le conseguenze del virus lo hanno sopraffatto. Avrebbe compiuto 73 anni il 6 aprile.

Per dire di che tempra era fatto Franco Pirottina, nato a Monfalcone, basta dire che al figlio Davide – il suo orgoglio –, 49 anni, tributarista a Trieste, aveva continuato a mandare anche negli ultimi giorni, quelli più ostili, messaggi di speranza. Con il telefonino gli aveva comunicato che ne sarebbe uscito.
È invece spirato domenica. Ha raggiunto la compagna di una vita, Daniela, artista del capello conosciutissima a Monfalcone, mamma putativa di tanti parrucchieri nella Bisiacaria, la cui recente scomparsa aveva destato ampio cordoglio in città. Una famiglia distrutta in pochi giorni. Lo strazio dei parenti. Attoniti i tanti, tantissimi amici.
«In questo momento difficile – riferisce il figlio – mi è stato di consolazione sapere che papà, un uomo affettuoso, attento, che pur impegnato tanto nel lavoro come la mamma, mi ha sempre seguito, diventando per me una guida, un esempio, la bussola che indica il nord, sia stato accudito con grande professionalità e dedizione dal personale di Cattinara». Infermieri e medici che hanno riversato energie e cure per tentare di salvare Pirrottina. Al punto che quando Daniela Sobani, l’8 marzo, era mancata, avevano mantenuto il marito in una “bolla” di inconsapevolezza, affinché la notizia che mai nessuno vorrebbe sentire, lo scansasse. Era stato, solo giorni dopo, il figlio a comunicarglielo con un videomessaggio.
Oltre a Davide, Franco lascia le sorelle Teresa e Graziella, l’affezionata nipotina Agnese. I funerali dei coniugi Pirrottina si terranno congiuntamente, ma a fine aprile. L’emergenza sanitaria ha messo sotto scacco la piccola comunità di Ronchi, comune di residenza della famiglia. Dopo la scomparsa di don Renzo Boscarol, la malattia di don Umberto Bottacin e l’escalation di contagi sul territorio, pure i riti funebri stanno subendo rallentamenti. Per tale ragione la funzione, al San Lorenzo, si terrà in data da definirsi.
«Un uomo meraviglioso, un amico, un consigliere, un aiuto nei momenti del bisogno: Franco sapeva essere vicino, senza essere invadente, con delicatezza», ricorda Ornella Taglialegna, prima collaboratrice e poi socia in affari con la Coiffeur company. «Un generoso per davvero, che ha insegnato a generazioni di parrucchieri: prima alle madri, poi ai figli – continua –. E in ultima battuta anche ai formatori. Un fatto risaputo e riconosciuto nell’ambiente, dove era una figura stimata».
Se Daniela Sobani risultava l’artista delle forbici, il marito era invece un abile tecnico, competente per le tinte, i riflessi, shatush e balayage. Preciso, abile, meticoloso. Così viene descritto. Ma la perizia è un corollario della figura, apprezzata soprattutto per il tratto umano. Pirrottina amava vivere, curava corpo e spirito. Sportivo, nutriva passione pure per il mare ed era socio alla Tavoloni, dove ormeggiava la barca. «Ma oltre a essere un valido professionista era una gran persona, generosa, ottimista in ogni occasione – ricorda la socia con un groppo in gola –. Per me e mio marito è morto un pezzo della nostra vita. In venti giorni abbiamo visto scomparire due amici, con cui dividevamo momenti di festa e spensieratezza. Persone belle fuori e dentro». «Franco – termina – è stato un vero maestro: se sono la persona che sono lo devo a lui».
Non sapeva starsene con le mani in mano, Franco Pirottina. Da pensionato continuava a fare corsi per acconciatori, ad andare per mare e cielo, a meditare nelle sessioni di ginnastica, a fare il nonno. L’apice di gioia d’una vita ricca.
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