Murales di 24 metri per la Radioterapia a Trieste: «Spazio più umano, così inizia la cura»
I muri bianchi dell’ospedale Maggiore colorati dalla pittrice Candotti. E il dg di Asugi Poggiana annuncia l’arrivo di nuovi macchinari

Un murales ricopre completamente le quattro pareti e il soffitto della sala dedicata alla radioterapia intervenistica. Ha fatto diventare quell’ambiente sanitario più umano, assumendo così anche un valore terapeutico. A realizzarlo è stata Nerina Candotti, pittrice e interior designer già paziente del reparto, coadiuvata dalle artiste Manuela Alzetta e Serena Bravin, con il sostegno di Ammi e Lilt.

Lungo 24 metri, il murales avvolge l’intero perimetro della stanza, anche il soffitto e ripropone una coloratissima panoramica di Trieste vista dal mare con i suoi luoghi simbolo: dalle barche a vela in mezzo al mare al Castello di Miramare, dal Santuario di Monte Grisa al Faro della Vittoria. Poi ancora il Tram di Opicina, piazza Unità, San Giusto, il Molo Audace, le Rive, l’Ausonia. La decorazione è riproposta anche all’interno dello spogliatoio.
Candotti ha raccontato come l’idea sia nata mentre si trovava in quella stanza: «Ancora sdraiata sul lettino ho proposto alla dottoressa Francesca Ciriello di dipingere quelle mura bianche, mi ha guardato incredula esclamando “sarebbe meraviglioso”...». Da quel momento è iniziato tutto: i primi bozzetti, il rilievo delle misure, gli scatti dei disegni definitivi per permettere poi la stampa su materiale plastico adatto agli ambienti sanitari. «Spero che questa opera possa portare un po’ di conforto a chi attraversa un momento difficile, – dice Candotti – ma anche infondere energia positiva nei medici e nel personale sanitario che ogni giorno affrontano il dolore e la sofferenza con grande professionalità e umanità».

«Questo murales – il giudizio del professor Alessandro Magli, direttore della Radioterapia Oncologica di Asugi – accompagnerà da adesso in poi i pazienti che fanno i percorsi all’interno della sala di radioterapia. Non è solo un ornamento, è proprio un ponte tra la tecnologia e i bisogni che hanno i pazienti». E aggiunge: «Il progetto restituisce centralità all’aspetto più autentico della medicina: l’umanità».
La sala decorata è quella dedicata alla radioterapia interventistica, dove si eseguono procedure di altissima precisione, tra cui la brachiterapia per le neoplasie ginecologiche e per i trattamenti stereotassici del carcinoma della prostata. «L’umanizzazione degli ambienti è una cosa per noi molto importante - sottplinea il direttore generale di Asugi, Antonio Poggiana - Abbiamo avviato programmi di sviluppo importanti, sia in termini di investimenti in attrezzature, sia in termini di formazione didattica, perché il nostro obiettivo, come Università di Trieste, è di creare un centro di specialità in radioterapia».
Tra circa 18 mesi, come annunciato da Poggiana, verranno presentate nuove attrezzature. «Abbiamo già in programma due investimenti importanti per due nuovi acceleratori di ultima generazione all’avanguardia che andranno a sostituire i due attuali, per un investimento di circa tra i 5,5 e i 6 milioni di euro». All’inaugurazione era presente il sindaco Roberto Dipiazza, visibilmente colpito dal percorso della signora Candotti, che, dopo aver ringraziato il personale del reparto per il loro lavoro, si è soffermato su come «bisogna realizzare anche queste cose belle, perché sono le cose belle che ci portano lontano». —
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