Musei con biglietteria “bergamasca”

Mida informatica si aggiudica la gara comunale: 120mila euro per fornire il software
Lasorte Trieste 26/03/08 - Museo Revoltella - Bookshop
Lasorte Trieste 26/03/08 - Museo Revoltella - Bookshop
Non si sa se sarà davvero oro che luccica per i pochi musei triestini rimasti a pagamento. Sarà infatti Mida informatica, azienda di Bergamo nata nel Duemila e specializzata in progetti di gestione e valorizzazione dei beni culturali, a fornire e installare un software gestionale integrato di biglietteria, bookshop e magazzini per i musei civici di Trieste. La società lombarda si è aggiudicata la gara mediante l’offerta economicamente più vantaggiosa (120mila euro) rispetto a Trient Consulting Group di Trento. Alla gara triestina erano pervenute solo due offerte entro il termine di febbraio scorso. La Commissione di gara che l’ha scelta era composta da Nicola Bressi (ex direttore dei musei civici), Donatella Quarantotto e Fabio Romeo.


Nel portfolio di Mida informatica ci sono l’Archivio Bergamasco, l’Archivio di Stato di Trieste, le diocesi di Brescia, Torino e Crema, la Fondazione Dalmine e l’Inps di Roma. La Trient Consulting Group, invece, vanta clienti come il Muse di Trento e il Museo Egizio di Torino. A Trieste la base di gara prevista inizialmente era di 160mila euro: è stata ridotta a 120mila (con un risparmio di 40mila euro) “a seguito della riduzione da 12 a 8 postazioni di biglietteria e bookshop”. A inizio anno, infatti, l’amministrazione comunale di Trieste aveva deciso di rendere gratuiti quattro musei cittadini abolendo il biglietto di ingresso: Museo Sartorio, Muso di arte orientale, Museo del mare, Museo di storia e arte e orto lapidario. Per questi, a differenza del Revoltella e del Castello di San Giusto, non servirà il software di Mida informatica.


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