«Museo Risorgimento: degrado inaccettabile davanti all’ingresso»

Rifiuti di ogni genere, scritte spray, catenelle spezzate Basile: «Situazione vergognosa, le istituzioni intervengano»
Foto Bruni 27.11.13 Museo del risorgimento
Foto Bruni 27.11.13 Museo del risorgimento

Cartacce e immondizie di ogni genere. Ma anche lattine di birra, pacchetti di sigarette ed escrementi vari - non solo di animali - che provocano inevitabilmente odori nauseabondi. Come se non bastasse, sul lato dei muri esterni campeggiano scritte con lo spray colorato, vetri rotti, piastrelle rovinate, colonnine divelte e catenelle in ferro spezzate.

Non ci troviamo in una periferia degradata ma nella centralissima piazza Oberdan: per l'esattezza nel portico dal quale si accede al numero 4 di via XXIV Maggio, dove nell’area in cui un tempo c’era la caserma austriaca soege oggi l’edificio che ospita il Museo del Risorgimento e la Casa del Combattente, al cui fianco trova posto il Sacrario che ricorda la figura di Guglielmo Oberdan: luogo che include la cella in cui fu detenuto il patriota triestino e l'imponente monumento lui dedicato. Un luogo dunque che trasuda storia, quella della città di Trieste in modo particolare, intriso di spirito irredentistico e, nelle cui sale interne, si snoda un percorso lungo il sentimento di italianità, che dai Moti risorgimentali conduce fino alla Grande Guerra.

A tutto questo si contrappone però la criticità dell'area esterna della struttura dove, da qualche tempo, si vive una situazione di degrado particolarmente accentuato, che l'ha trasformata in una sorta di discarica a cielo aperto. Lo denuncia Riccardo Basile: «Si tratta di uno spettacolo indecoroso ed inaccettabile», tuona il presidente della Federazione Grigioverde di Trieste che ha sede all'interno della Casa del Combattente, edificio di proprietà del Comune progettato dall'architetto Umberto Nordio e inaugurato solennemente nell'aprile del 1934. «Stiamo parlando di un luogo che rappresenta la storia di Trieste: capisco che viviamo un momento difficile dal punto di vista economico, ma in questo modo - prosegue Basile - si offende la città intera. Siamo al cospetto di un'area abbandonata e dimenticata da tutti, peraltro confinante con una sede istituzionale, quella che ospita il Consiglio regionale, e in una piazza nella quale si fermano molti pullman con i turisti, ai quali diamo in questo modo un pessimo biglietto da visita della città. Mi auguro - conclude Basile - che le istituzioni competenti possano intervenire rapidamente per porre rimedio ad una situazione a dir poco vergognosa».

E alle porte ci sono proprio le manifestazioni per il centenario della Grande guerra, che saranno aperte dalla Grigioverde il prossimo 20 dicembre, data che ricorda il sacrificio di Oberdan avvenuto nel 1882. «Ci troviamo di fronte a un'area in cui ci vengono segnalati da tempo atti vandalici e di inciviltà - precisa Maria Masau Dan, direttore dei Civici musei -. Va detto che l'anno scorso, proprio in occasione dei 130 anni dalla morte di Oberdan, abbiamo rimesso a posto l'allestimento di tutte le sale interne del museo. La pulizia del porticato esterno è una questione che non ci compete direttamente e che presenta anche delle difficoltà oggettive di esecuzione dell'intervento: mi prendo comunque l'impegno di provvedere alla soluzione anche di questo problema, in tempo per le manifestazioni previste tra meno di un mese».

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