Napoleone a Medea in un libro postumo di Aldo Gallas

MEDEA. Qualche tempo fa, nella sua casa di Medea, riordinando le carte del marito Aldo Gallas (Buenos Aires 1928 – Medea 2004), compianto insegnante, scrittore e ricercatore, pubblicista e autore di...

MEDEA. Qualche tempo fa, nella sua casa di Medea, riordinando le carte del marito Aldo Gallas (Buenos Aires 1928 – Medea 2004), compianto insegnante, scrittore e ricercatore, pubblicista e autore di molte pubblicazioni che gli sono valse qualificati riconoscimenti, nonché promotore e fondatore di diverse associazioni locali, la vedova, signora Vanda, aveva rinvenuto degli scritti molto interessanti, che il marito aveva lasciato e erano frutto di una ricerca che questi aveva svolto sulla presenza napoleonica a Medea e dintorni. Napoleone Bonaparte, infatti, rilevava Gallas nei suoi appunti, transitò con il suo esercito per Medea il 19 marzo 1797, proveniente da Palmanova. A Medea raggiunse la sommità del colle per osservare il passaggio delle sue truppe al guado dell’Isonzo e del Torre. Prendendo spunto dalla presenza di Napoleone a Medea e in altri centri limitrofi, Gallas aveva avviato un'indagine per conoscere meglio gli anni dell'occupazione francese nelle nostre terre.

Ritenendo che gli scritti del marito potessero essere utili per ampliare la storia del nostro territorio, la signora Vanda ne ha parlato con i rappresentanti del Circolo “Mario Fain” e del gruppo di ricerca “I Scussons” di Romans d'Isonzo, che ritenendo interessanti le notizie lasciate in eredità dal maestro Gallas, hanno interpellato a loro volta e chiesto aiuto il professor Ferruccio Tassin, affinché si potesse giungere a una pubblicazione, che vedrà in breve la luce. Il curatore Tassin - come lui stesso precisa - cercando di lasciare il tono didattico che il maestro usava volentieri nei suoi scritti, insieme con una vena di sottile ironia e che magari aveva intenzione di muoversi anche in altre direzioni, oltre ad aggiungere un saggio introduttivo, è intervenuto completando la bibliografia, integrando le fonti, con ulteriori ricerche nell’archivio parrocchiale di Medea, in quelli arcivescovile, provinciale (Gorizia), parrocchiale di Campolongo al Torre e della Fondazione Coronini, ma sempre per ampliare quanto già iniziato o abbozzato da Gallas.

Edo Calligaris

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