Nasce a Zagabria la nuova aquila bicipite

In fase di realizzazione la statua da collocare sulla Torre civica di Fiume: in aprile l’inaugurazione

FIUME. La conferma è arrivata direttamente dal sindaco di Fiume, Vojko Obersnel (Partito socialdemocratico): «All’inizio di aprile l'aquila bicipite sarà ricollocata sulla sommità della Torre civica. La statua è in costruzione a Zagabria: se ne sta occupando Hrvoje Urumovi„, docente all'Accademia fiumana di arti applicate che è stato proposto per questo lavoro dal locale Dipartimento di Conservazione. Parliamo di un'opera complessa - ha aggiunto il sindaco - ma che ha ottenuto tutti i permessi, con il nostro rapace che potrà tornare in primavera sulla cupola della Torre».

L'aquila a due teste, simbolo di Fiume e dei fiumani, richiederà una spesa di 833mila kune (112mila euro), somma interamente versata dalle casse comunali. Più di metà dell'investimento, circa 62mila euro, riguarderà l'approntamento del manufatto in lega d'alluminio, mentre il resto sarà speso per i lavori compiuti nella fonderia zagabrese, per il trasporto e il montaggio. La statua - ha precisato Obersnel - viene costruita in base al modello fabbricato e collocato sulla Torre civica nel 1906, in occasione della Festa di San Vito, patrono della città. Si trattava di un esemplare alto 220 centimetri e pesante due tonnellate, mentre l'attuale aquila sarà di dimensioni e peso minori, ma comunque ben visibile data la sua posizione sulla Torre. «In tutto la città spenderà oltre 130mila euro - ha aggiunto Obersnel - ma essendo Fiume capitale della Cultura europea per il 2020, potrà vantarsi di avere recuperato un'importante opera, che pone fine a ingiustizie storiche».

L'aquila ebbe vita pacifica per pochi anni, in quanto decapitata di una delle sue teste nel 1919, sfregio perpetrato da un ardito di Gabriele D' Annunzio. All’epoca l’aquila veniva intesa come simbolo dell'occupazione austroungarica a Fiume e dunque bisognava tagliarle una testa: l'aquila decapitata rappresentava la romanità e l'italianità del luogo e dei suoi abitanti. Ma trent’anni dopo, nel 1949, le autorità jugocomuniste ordinarono rimozione e distruzione della statua. Per i titini si trattava della cancellazione di uno dei segni di riconoscimento della presenza italiana in città. Il più antico simbolo di Fiume - assegnato dall'imperatore Leopoldo I il 6 giugno 1659 - è risultato malvisto anche dalle autorità croate dopo la disgregazione della federazione jugoslava: veniva qualificato come simbolo della volontà di autonomia dei cittadini fiumani. Non per nulla l’iter per arrivare alla ricollocazione è durato 11 anni, tra tanti ostacoli, delusioni e contrarietà.

Il ritorno dell'aquila bicipite è un progetto nato nel 2006 su iniziativa della Lista per Fiume, partito che si adopera per il rispetto e la valorizzazione di storia, tradizioni e identità della città. (a.m.)

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