Nasce in Cavana il negozio solidale

Accordo tra Comune e Acli per la gestione del negozio di via del Sale, in Cavana, in cui vengono venduti prodotti preparati da persone con disabilità. “Trieste LaBora”, questo il nome del progetto, è...

Accordo tra Comune e Acli per la gestione del negozio di via del Sale, in Cavana, in cui vengono venduti prodotti preparati da persone con disabilità. “Trieste LaBora”, questo il nome del progetto, è un laboratorio di oggetti artistici e gadget sulla città frutto del lavoro quotidiano degli utenti ospitati in vari centri cittadini. Il locale è stato inaugurato nel settembre di due anni fa grazie alle iniziative avviate nell’ambito della programmazione triennale dei Piani di zona 2013-2015 , in condivisione con l’Azienda sanitaria e con le realtà che si occupano di disagio sociale, anziani, scuole ed extracomunitari. Lo spazio è aperto al pubblico e consente di osservare da vicino le attività di ceramica, mosaico, telaio e cucito. In vetrina quadri, cornici, piccoli mobili in legno, borse e altro. Ma anche cartoline, calendari e ricordini dedicati a Trieste. Lo stesso logo “LaBora”, che certifica la provenienza e l’originalità dei manufatti, è stato ideato da una persona che frequenta un centro diurno. Il marchio è stato scelto tra varie proposte che hanno coinvolto diverse strutture. Il ricavato delle vendite è reinvestito a sostegno dell’intero progetto, mentre la nuova convenzione tra Comune e Acli, oltre al coordinamento degli spazi, consente ai disabili di prendere parte a corsi di formazione, stage e inserimento lavorativo. Il progetto, per il quale è previsto un investimento di 30 mila euro, prende le mosse dalle direttive della Regione: «Per la disabilità – si legge nella documentazione dell’assessorato comunale alle Politiche sociali – è stabilito un percorso di riqualificazione dei centri diurni, finalizzato a diversificare il sistema semiresidenziale con offerte adattabili alle esigenze delle persone e la promozione di soluzioni innovative, alternative o integrative in grado di sostenere percorsi di autonomia personale e di inclusione sociale». Il negozio è gestito dalle Acli attraverso la cooperativa Lybra, che si è occupata anche dei lavori di ripristino degli spazi e l’adattamento a fini commerciali. «In occasione della Barcolana – ricorda l’assessore Laura Famulari – sono stati preparati anche dei gadget pensati appositamente per l’evento. È un progetto consolidato e innovativo, che sta funzionando bene. Credo si debba esportare il più possibile – aggiunge – per dare un significato ulteriore all’attività quotidiana dei centri diurni». (g.s.)

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