Nasce la clinica per le patologie del fegato

È un periodo in cui in ogni campo, anche pubblico, tutto diminuisce, si stringe, perde quattrini e forze, o finisce, e proprio adesso invece nel sorvegliatissimo campo sanitario c’è qualcuno che sale.
L’Azienda ospedaliera, in accordo con la Regione, trasforma il Centro studi sul fegato in una “struttura complessa”, in pratica lo innalza da servizio funzionale a strutturato e autonomo. Si chiamerà “Clinica patologie del fegato”, sarà a direzione universitaria, aggregata al Dipartimento di medicina interna. La delibera firmata l’altro giorno dal direttore generale Francesco Cobello specifica che a questa nuova clinica saranno trasferite le “risorse umane” esistenti, e che il “Centro clinico studi fegato” viene soppresso.
«Avremo una valenza più grande, del resto siamo l’unico centro specializzato in regione, tra i pochi in Italia e con numerose “partnership” all’estero, in tutto il mondo» è il commento di Claudio Tiribelli, fondatore e direttore del Centro che ha preso avvio nel 1983, è diventato ente morale nel 1989, onlus nel 1998, che nel 2003 ha inaugurato il laboratorio di ricerca a Basovizza in Area Science Park e dal 2003 ha dato vita a una Fondazione di cui fanno parte la Regione, l’Area di ricerca, le Aziende ospedaliere di Trieste e Udine, l’Università, il Cbm e il Cro. Fondamentale economicamente, per l’avvio, era stato il forte contributo della Fondazione CrTrieste. In aprile Tiribelli sarà in Vietnam per firmare un nuovo accordo di collaborazione scientifica, dopo quelli già in corso con l’Argentina e con il Messico, mentre l’ultima convenzione è stata siglata in Indonesia lo scorso 29 gennaio.
«A Trieste passiamo dall’essere più piccoli a più grandi - dice ancora Tiribelli -, il laboratorio in Area di ricerca naturalmente rimane attivo come prima, ma si è tenuto conto del fatto che anche l’anno scorso abbiamo avuto in ambulatorio ben 7000 pazienti, che abbiamo il più alto indice di attrazione, e che siamo in grado di trasferire immediatamente gli esiti della nostra ricerca sulla cura dei malati».
Il Centro del fegato, ormai Clinica, sta al dodicesimo piano della Torre medica di Cattinara, aggregato alle Medicine specialistiche: «Ci sono 4 letti per day hospital e la loro occupazione è del 200%, nel senso che su quei letti facciamo i doppi turni, appena un paziente finisce la terapia ne entra un altro». Tre gli ambulatori, due gli uffici, quattro i medici compreso il direttore, più i borsisti, attualmente due che sono pagati proprio dalla Fondazione italiana fegato-onlus.
E sono loro, i giovani che arrivano dall’estero per studiare, a farsi poi ambasciatori e staffette per l’attivazione di nuovi centri specializzati nei paesi d’origine. Così sta per succedere col Vietnam, grazie a una borsista che è rimasta a Trieste per un anno e mezzo e ora vuole ricreare nel suo ospedale un centro specialistico sulle malattie del fegato, e così è avvenuto per gli altri paesi ormai collegati.
Ma visto il cambio di “status” all’interno di Cattinara, Tiribelli forse non si accontenterà più di una struttura così magra. «Per adesso il cambiamento in clinica è formale. Ma ci porterà presto a poter negoziare con l’Azienda ospedaliera, per aumentare i nostri spazi e anche il personale». (g. z.)
Riproduzione riservata © Il Piccolo