Naso rifatto, ma da pugile. Chiesti i danni al chirurgo
La paziente, una professionista triestina, si è sottoposta a una rinoplastica nella Clinica Medical del dottor Carlo Alberto Pallaoro, con sede a Padova. Il risultato? Esteticamente, pessimo. Ora respira anche male. E ha fatto causa al chirurgo

Non le era mai piaciuto il suo naso. Troppo sproporzionato rispetto all'esilità del viso. E troppo carnosa la punta. Dopo mille dubbi, la decisione di sottoporsi a una rinoplastica nella Clinica Medical del dottor Carlo Alberto Pallaoro con sede nella centralissima via Santa Lucia a Padova.
Il risultato? Esteticamente, pessimo. E, dal punto di vista funzionale, disastroso. Il tutto per 3500 euro di spesa. «Ora mi ritrovo con un naso più piccolo e la punta più grossa di prima. Non solo. Quando sono distesa a letto, non riesco a respirare», racconta la paziente, una affermata professionista quarantaquattrenne tristina che ha presentato una denuncia nei confronti del chirurgo estetico padovano di origini argentine, Carlo Alberto Pallaoro, 56 anni, indagato per lesioni colpose. A breve il pubblico ministero chiederà una perizia medico-legale sulla donna nella forma dell'incidente probatorio, meccanismo di anticipazione della prova processuale: la professionista, infatti, dovrà nuovamente operarsi per correggere quel ritocco tutt'altro che riuscito e, soprattutto, per respirare meglio.
«A Trieste il dottor Pallaoro è noto e gode di una buona fama. Così scelsi di rivolgermi a lui - spiega la paziente -. Feci una visita: fu molto sbrigativo ma rassicurante. Mi disse che sarebbe andato tutto bene e fece un disegnino del mio nuovo naso: era necessario ritoccare la punta e spianare il gibbo». L'intervento in day hospital fu fissato per il novembre 2007. «Quella mattina ero già in vestaglia quando mi fecero firmare il consenso informato che, in realtà, avrebbe dovuto essermi presentato ben prima. Ero in cima alla lista d'attesa, l'operazione era in programma per le 10. In realtà ricordo che venivo continuamente sedata, poi mi risvegliavo e di nuovo ero sedata. Mi fu messo anche il catetere che non era stato previsto». Probabilmente il chirurgo era impegnato in qualche intervento complicato: la paziente entrò in sala operatoria solo verso le 17.
«Tutto durò meno di un'ora e io tornai a casa. Tre giorni più tardi, fui a Padova per la prima medicazione - ricorda la professionista - Il naso era molto tumefatto e gonfio, così rimase per più di un mese. Dopo una settimana tornai ancora in clinica, quindi ebbi altri 5 controlli di cui non ero stata informata. La situazione, però, non migliorava. La punta del naso sembrava più grossa di prima e appariva con le narici completamente all'insù... Ero impresentabile. Al dottor Pallaoro ribadii che non ero affatto contenta. Lui replicò che la rinoplastica era riuscita».
A distanza di due anni pure i problemi respiratori non si sono risolti: «Sono andata a farmi visitare da vari medici che hanno riscontrato come sia stata tolta troppa cartilagine. Addirittura il consulente di Pallaoro, visitandomi, ha commentato: ”Lei ha un naso da pugile”». Piuttosto dure le conclusioni del dottor Raffaele Barisani, il medico-legale triestino che ha svolto la consulenza tecnica allegata alla denuncia della professionista: «Il risultato non accettabile dal punto di vista estetico poichè turbativo dell'armonia del volto, oltre a non essere conforme alle aspettative preoperatorie». Il medico, sottolineando l'assenza di patologie pregresse, ha insistito sulla presenza di «significative turbe disfunzionali caratterizzate da una riduzione del transito dell'aria».
Il dottor Pallaoro è pure indagato per lesioni colpose in seguito all'inserimento di una protesi definitiva alla mammella di una barese 46enne, già sottoposta a mastectomia dopo la rimozione di una neoplasia mammaria. Protesi con una parte metallica - quella definitiva dovrebbe essere interamente in silicone - collocata in posizione sovramuscolare anzichè‚ sottomuscolare.
Riproduzione riservata © Il Piccolo
Leggi anche
Video