Natività marinara a rischio “secca”
Fondali bassi: i partecipanti al rito invitati ad arrivare al porticciolo Sauro con barche con poco pescaggio

Pure quest’anno il Gesù bambino della Natività allestita dalla Guardia costiera sul proprio pontile, al porticciolo Nazario Sauro, arriverà dal mare la sera della vigilia di Natale. A bordo di un gommone della Capitaneria di porto, in grado di non incorrere nei problemi provocati dagli scarsi fondali del canale Valentinis e della parte terminale del porticciolo stesso. Anche gli altri natanti coinvolti dovranno tenerne conto, a cominciare da chi, invitato a farlo dai promotori dell’evento, volesse partecipare.
A sbarcare il bambino in sicurezza, alle 21.30, sulla banchina del porticciolo, consegnandolo al personale della Croce rossa italiana di Monfalcone, sarà il personale della Capitaneria di porto. Come il 24 dicembre del 2016, il bambino raggiungerà la terra avvolto in un telino termico, uno di quelli che utilizzati per fornire un primo conforto ai migranti che cercano di approdare sulle coste italiane e vengono salvati nel tratto di mare tra la Libia e il Sud del Paese. Chiaro il riferimento, quindi, alle centinaia di missioni di salvataggio in cui il personale della Guardia costiera e della Marina è impegnato ogni anno. L’iniziativa ha quindi un valore simbolico, ma anche quest’anno sarà un’occasione per portare nel cuore della città, dove si trova il porticciolo, il mondo che a Monfalcone vive sul mare e lo stesso mondo del mare.
Il gommone della Capitaneria sarà accompagnato dai mezzi dei piloti e degli ormeggiatori del porto, dalle associazioni diportistiche e dai pescatori. Il ritrovo - per chi volesse partecipare con la propria imbarcazione, portando delle luci - è programmato attorno alle 20.45 nella zona della centrale termoelettrica, come spiega Maurizio Bon, presidente di Marinai Onlus, associazione che collabora all’evento. «L’invito è a partecipare numerosi, ma con imbarcazioni con poco pescaggio, perché, purtroppo, il canale Valentinis e il porticciolo possono contare su fondali scarsi», afferma Bon, che ha realizzato nuove statue per il presepe, allestito e illuminato, grazie anche alla Compagnia portuale, in questi giorni.
Ad attendere il bambinello sulla banchina del porticciolo ci sarà comunque non solo la Cri, ma anche il coro Grion e don Valentino Aenoi, della parrocchia di Sant’Ambrogio, che porterà e deporrà il bambino nella mangiatoia, un salvagente. La Natività marinara sta, quindi, diventando una tradizione, mentre un presepe spontaneo, di tutt’altra natura, realizzato con piccole statuine, è spuntato invece quest’anno alle spalle della Rocca, sul Carso. A realizzarlo ignoti che, comunque, non hanno visto distruggere la propria opera.
La “vestizione” dell’albero di Natale del rione Aris, allestito dal Comune, ha riunito intanto nei giorni scorsi un gran numero di alunni, genitori e abitanti nella piazzetta del quartiere. Parzialmente addobbato dal Comitato di rione, l’abete è stato completato dai bambini della primaria Battisti di via 24 Maggio e dai residenti. I bambini hanno inoltre eseguito diversi canti di Natale. Alunni delle altre scuole cittadine sono stati coinvolti in eventi analoghi nei loro rispettivi rioni.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo
Leggi anche
Video