“Negato l’incontro sul boicottaggio a Istraele”, aula Baciocchi occupata all’Università di Trieste

Gli studenti: “Decisione presa dopo che ci è stato negato il diritto di svolgere un incontro con l’attivista americana Stephanie Westbrook”

Francesca Schillaci

TRIESTE L’aula Baciocchi dell’Ateneo è stata occupata dagli studenti dell’Università di Trieste martedì sera. La motivazione: «Dopo averci negato l’incontro con l’attivista Stephanie Westbrook – dichiarano gli organizzatori – abbiamo deciso di tenere ugualmente l’incontro e di occupare l’aula tutta la notte in segno di protesta verso l’Università che non tutela il diritto al sapere».

L’appuntamento si è quindi svolto nell’aula occupata e ha visto la partecipazione di circa 60 persone tra cittadini e studenti con i quali «si è instaurato un dialogo costruttivo, esattamente come vogliamo che sia».

Aula occupata all'Università di Trieste, le studentesse spiegano perché

Mercoledì mattina, gli studenti hanno richiesto un incontro al rettore Roberto Di Lenarda che ha accolto l’istanza offrendosi di riceverli nella sede del Rettorato, ma i giovani hanno insistito perché ciò avvenisse pubblicamente in aula Baciocchi. «Ho accettato subito con l’unica condizione che venisse sospesa l’occupazione e non si interferisse con le normali lezioni che avrebbero dovuto tenersi in mattinata proprio in quell’aula. Ero disposto anche a non partire per Bologna, disdicendo la partecipazione all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Bologna, ma la risposta degli studenti è stata negativa, poiché avrebbero voluto avere almeno sei ore di preavviso per organizzarsi».

I promotori della protesta hanno continuato a occupare l’aula anche ieri, tenendo dibattiti, confronti e momenti conviviali. «Abbiamo ricevuto una proposta di incontro con il rettore per venerdì – fanno sapere – ma deve essere confermata».

L’evento con l’attivista Westbrook dal titolo “Il diritto di boicottare Israele” non è stato accolto dall’Ateneo «per il semplice fatto che i toni utilizzati presupponevano un esplicito estremismo che va in totale disarmonia con gli obiettivi dell’Università – così Di Lenarda –, atti a sostenere da sempre confronti democratici, a creare ponti e non muri, lavorare sul dialogo e promuovere la libertà, senza prediligere una parte rispetto ad un’altra. Non è accettabile che nonostante la mia totale disponibilità venga fatto passare un messaggio alterato. Non abbiamo mai negato le assemblee che avessero finalità coerenti con la missione dell’Ateneo e, spesso, abbiamo accolto richieste anche con due giorni di preavviso, quando dovrebbero essere almeno cinque. E non riteniamo accettabile il blocco delle attività istituzionali come è successo oggi (mercoledì, ndr)». —

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