Nei boschi sloveni scatta l’allarme tarli

TRIESTE. Adesso in Slovenia il taglio e la rimozione degli alberi distrutti dal gelicidio di febbraio è una corsa contro il tempo. Siamo in piena primavera la temperatura sta salendo è ora un altro rischio sta rendendo ancor più pesante l’opera di bonifica. Il rischio è quello dei tarli che potrebbero moltiplicarsi a dismisura e diventare una sorta di “piaga” della Slovenia come furono biblicamente le cavallette per l’Egitto. “Normalmente” in Slovenia, come spiegano gli esperti della Forestale, ogni anno venivano tagliati perché compromessi dai tarli circa 200mila metri cubi di alberi. Oggi siamo oramai all’allarme rosso. Secondo le previsioni più pessimistiche il rischio è di dover abbattere qualche cosa come 10 milioni di metri cubi di foresta. Che si aggiungerebbero così ai 9 milioni di metri cubi da tagliare causa il gelicidio.
E siamo anche in pieno allarme amministrativo, nel senso che le necessarie autorizzazioni emanate dall’Azienda per le foreste della Slovenia per il taglio degli alberi compromessi dal gelicidio stanno per scadere. Il tempo previsto era quello del 15 maggio prossimo e ora gli uffici e gli esperti sono impegnati a operare sul campo per vedere se le richieste di allungamento del periodo di taglio siano realmente necessarie. Secondo i dati dell’Azienda forestale slovena fino ad oggi è stato “bonificato” il 23% delle conifere e l’11% delle latifoglie. Il maggior numero di conifere tagliate si è registrato nell’area di Lubiana, Postumia e Kranj e nelle regioni di Slovenj Gradec, Ko›evje, Nazarje e Maribor. Dalla fine del gelicidio ai giorni nostri sono stati “bonificati” circa 1,4 milioni di metri cubi di legname. Da notare che l’80% degli alberi danneggiati si trova in boschi privati per cui molti dei proprietari si trovano in grande difficoltà per procedere alle operazioni di taglio. L’Azienda forestale della Slovenia ha così chiesto ai proprietari di informarli sulle difficoltà nel procedere al taglio per ottenere il necessario aiuto.
Oltre alla proliferazione incontrollabile dei tarli ora il problema è dove stoccare e che cosa fare di una siffatta quantità di legname che il mercato interno della Slovenia non riesce certo a “digerire” per intero. I forestali hanno ricevuto richieste da molti operatori del legno stranieri pronti all’acquisto della materia prima. L’Azienda delle foreste ha così messo in contatto direttamente i possibili acquirenti con i 26 venditori autorizzati e certificati che operano in Slovenia. In altri Paesi europei dove c’è stato anche in passato un siffatto fenomeno di gelicidio con il susseguente forzato taglio degli alberi compromessi dal maltempo il prezzo del legno è calato fino a un -40%. Attualmente in Slovenia il calo si assesta attorno a un -20%. Per non finire in perdita sarà necessario che si vada alla ricerca di mercati “lontani” anche extraeuropei per poter vedere a un prezzo che consenta comunque di strappare un margine di guadagno.
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