Nei cassonetti si può trovare ancora di tutto

Sono passati esattamente due mesi dalla partenza in città della raccolta differenziata. Ma i triestini non ne vogliono sapere, continuano a gettare tutto nello stesso cassonetto alla faccia di quei pochi che invece stanno suddividendo con parsimonia vetro, carta e plastica dai rifiuti non riciclabili. I più "indisciplinati" sono i gestori dei locali pubblici, dei piccoli supermercati e dei negozi. Per non parlare di chi, sfidando pure le semplici regole della civiltà, approfitta delle ore notturne per liberarsi di batterie di automobile, elettrodomestici e mobilio. Chi venerdì sera ha avuto l'occasione di passare in via Filzi, all'altezza dell'incrocio con via Torrebianca, non può non aver notato un intero salotto sistemato accanto ai cassonetti: due divani, una poltrona e un mobile: alla maleducazione non c'è limite.
Un esempio eloquente di come Trieste sia ancora lontana dalla mentalità della differenziata si poteva notare ieri mattina nella parte alta di via Settefontane. Lì, nei pressi di un locale pubblico, davanti a un contenitore per i rifiuti non riciclabili erano sistemate una quarantina di bottiglie di birra, scatoloni e due lattine di olio. Vuoto il vicino cassonetto giallo della carta come pure la più vicina campana per la selezione del vetro. Quello che va sottolineato è che a fronte di un incremento della raccolta della carta, non corrisponde un altrettanto celere svuotamento dei cassonetti. E spesso anche in centro città, nella zona ad esempio del canale di Ponterosso o delle Rive, lo spettacolo si trasforma in una cartolina turistica poco invitante per Trieste. «Per la prossima settimana è stato programmato un incontro con Acegas Aps e i rappresentanti della grande distribuzione - avverte Fabio Omero, assessore comunale alle Partecipate - inoltre stiamo mettendo a punto un nuove piano della raccolta che tenga conto della trasformazione avvenuta in questi ultimi anni in città. Nel centro storico, ad esempio, - precisa- l'apertura di tanti locali ha modificato le esigenze e la presenza e lo svuotamento dei bottini va adeguato». Lo scorso venerdì sera, malgrado la temperatura non fosse elevata, passare sulle Rive nel tratto che va dall’ Hotel Savoia verso via Venezian riservava uno spettacolo poco edificante. I bottini stracolmi di cartoni, scatoloni a terra, bottiglie sistemate accanto ai cassonetti, verdura e altri rimasugli di cibo maleodoranti. Stesso triste scenario all'angolo tra via Macchiavelli e via Roma, in via Galatti a fianco di Poste Italiane, all'inizio di via Diaz e di via Severo. Nella notte tra venerdì e sabato parte dei contenitori sono stati svuotati dal servizio Acegas Aps ma nella tarda mattinata di ieri i "disobbedienti", avevano già fatto la loro parte. In via Brunner, a due passi da Viale XX Settembre, aprendo i cassonetti grigi si trovavano cassette in plastica, pacchi di settimanali e quotidiani e gambi di sedano e insalata gettata senza venir raccolta in un sacchetto.
Laura Tonero
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