Nei guai per una finta laurea in psicologia

La donna aveva inserito il titolo di studio nella domanda di assunzione a termine in Comune
sterle trieste corte d'assise processo omicidio girladi
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Un inconscio da laureata. Si chiama Antonella D’Adamo, 54 anni, sedicente psicologa, tanto da risiedere in via Sigmund Freud. Nel titolo di studio immaginario ha illustri “compagni di viaggio” come Renzo Bossi, Oscar Giannino e anche Elena Bianchi, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale. Antonella D’Adamo è finita nei guai per la sua laurea mai conseguita. L’altro giorno, su ordine del pm Federico Frezza, è stata anche perquisita dai poliziotti della sezione del Tribunale.

A metterla nei guai non è stato un curriculum apparentemente prestigioso come quello esibito nel corso della propaganda elettorale dall’ex consigliere regionale lombardo del Carroccio, figlio del Senatur diventato dottore a Tirana o dall’ex leader del movimento «Fare per fermare il declino» con studi americani, o ancora dell’esponente grillina diventata dottore in psicologia a San Pietroburgo pur conoscendo poche parole di russo. Più semplicemente, a tradire D’Adamo è stata l’indicazione “laurea in psicologia” inserita in una semplice domanda di lavoro per un posto a tempo determinato in Comune.

Un concorso per titoli ed esami dove i titoli erano stati, come ha accertato il pm Frezza, un po’ aggiustati «al fine di conseguire un punteggio maggiore in graduatoria»: per poter essere, insomma, inserita nell’organico delle assistenti sociali nei ricreatori del Comune. Così, sempre secondo le indagini, Antonella D’Adamo è risultata essersi “laureata” di fatto autonomamente nel 2000 all’Università di Trieste. Per dimostrare di conoscere i segreti della psicologia da vera esperta, alla domanda al Comune aveva anche allegato la documentazione falsa relativa al titolo di studio. È stata indagata per falso ideologico e materiale.

A metterla nei guai è stata una inaspettata verifica del Comune che aveva controlato la sua dichiarazione della donna relativa alla domanda presentata il 10 luglio 2012. La verifica si era poi estesa anche a una precedente assunzione a tempo determinato del 14 luglio 2008. In quella circostanza nessuno aveva dubitato che la dottoressa non fosse in realtà una dottoressa. Così Antonella D’Adamo aveva superato brillantemente il concorso e ottenuto il posto di lavoro a tempo determinato.

Nel 2012, così risulta agli atti, D’Adamo aveva nuovamente proposto la domanda per entrare nelle graduatorie dei ricreatori e degli asili nido. La laurea (asseritamente) conseguita nel 2000 era sempre quella. Ma falsa. (c.b.)

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