«Nel martirio di San Giusto un messaggio di speranza per la Trieste dei giusti»

Il richiamo all’unità lanciato dal vescovo Crepaldi durante il solenne pontificale  dedicato alla figura  del santo patrono
Lasorte Trieste 03/11/18 - Cattedrale; Messa Patrono S.Giusto
Lasorte Trieste 03/11/18 - Cattedrale; Messa Patrono S.Giusto



Ricordare il sacrificio del martire e patrono cittadino, rendendone vivo il messaggio con forme di testimonianza e nuovi slanci di speranza. È l'appello che il vescovo Crepaldi ha rivolto ieri ai fedeli dal pulpito della cattedrale in occasione del solenne pontificale celebrato in occasione della festa di san Giusto, vittima delle persecuzione di Diocleziano nell'anno 303.

La figura del santo in primo piano quindi, rievocata con gli accenti più intensi e problematici del vivere cristiano, quelli che invocano coerenza e piena consapevolezza del percorso da compiere: «La forza intima che ha sostenuto san Giusto nel suo martirio è stata l'adorazione - ha premesso Crepaldi nel corso dell'omelia di ieri -. La consapevolezza che nulla e nessuno è uguale al Signore nostro Dio. E questo ha reso san Giusto più forte di ogni potere presente nel - ha aggiunto l'arcivescovo -. Una straordinaria lezione anche per noi cristiani oggi. In fin dei conti cosa testimonia il martire? Il primato dell’amore e della gloria di Dio, che implica l’obbedienza alla sua legge sino alla morte se necessario».

Un invito al sacrificio dunque, o meglio, ad un rinnovato impegno quotidiano anche su scala sociale in grado di riverniciare Trieste sul piano dello sviluppo e della speranza: «San Giusto è sempre stato un faro di speranza - ha sottolineato ancora il Vescovo Crepaldi - e di speranza Trieste ha ancora bisogno, per consolidare il suo cammino nella giustizia e nella pace. Di speranza hanno bisogno i suoi giovani, i suoi sposi, perchè donino con responsabile generosità la vita. E di generosità hanno bisogno i cittadini, perchè possano generare rapporti sociali buoni e giusti».

Alla santa messa in onore del patrono hanno partecipato le massime autorità locali, tra cui il sindaco, Roberto Dipiazza, e il prefetto, Annapaola Porzio, accompagnate dal rappresentante della Regione Pierpaolo Roberti. Nel segno della pura tradizione anche alcuni dei brani che hanno corredato la funzione solenne, tra cui l'Inno a San Giusto, composto da Emilio Busolini nel 1954 su commissione di monsignor Santin. —



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