Nel nome di Luigi Rizzo a cent’anni dall’impresa

GRADO. Il 10 giugno del 1918 di cento anni fa, Luigi Rizzo al comando di un gruppo di Mas, affondò la corazzata austriaca Santo Stefano conseguendo un risultato di grande rilevanza sia sotto il punto di vista strategico che sull’impianto emotivo nei confronti degli avversari. Con ciò realizzando una delle più brillanti operazioni navali della prima guerra mondiale. Lo ha ricordato il presidente dell’Anmi (Associazione Nazionale Marinai d’Italia) locale, Nino Pastoricchio, il gruppo intitolato proprio al Conte di Grado e di Premuda, Luigi Rizzo, in occasione dell’intervento ufficiale fatto ieri mattina nel contesto della Festa della Marina. Festa che si è snodata attraverso la partecipazione alla messa con la lettura della preghiera del marinaio e la deposizione di una corona d’alloro ai piedi del Monumento ai Caduti del Mare.
L’ammiraglio Rizzo fu una persona molto vicina ai gradesi: è stato un vero e proprio benefattore aiutando i meno fortunati e anche le istituzioni, tant’è che il glorioso asilo parrocchiale porta il suo nome come segno di gratitudine. Una cerimonia sentita alla quale hanno partecipato anche le rappresentanze d’armi e varie autorità fra le quali la comandante di Circomare, Elisabetta Bolognini, e il sindaco Dario Raugna che ha annunciato l’intenzione del Comune di posare una lapide a ricordo «dei numerosi caduti gradesi che per uno scherzo del destino combatterono con il nostro nemico durante il primo conflitto mondiale». Raugna ha aggiunto che sarà un appuntamento i cui i parenti delle due marine militari, quella italiana e quella austroungarica, potranno stringersi in un abbraccio suggellando definitivamente la conquista della pace raggiunta grazie al sacrificio dei valorosi caduti cui va il profondo rispetto di tutti. Durante la cerimonia il socio dell’Anmi, Pietro “Pierin” Gregoris è stato nominato Nostromo del gruppo dei marinai gradesi. (an. bo.)
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