Nella “hit parade” dell’acquolina in bocca vincono la Fiorentina e il kebab di pesce

I PIATTI PIù
Il gran galà dei golosi è unico anche perché dà la possibilità di conoscere specialità particolari, magari lontane dai sapori nostrani.
Nella top ten che abbiamo attentamente selezionato, una parte importante se la ritagliano alcuni piatti stranieri anche se la protagonista indiscussa dell’edizione 2018 di “Gusti di frontiera” è stata indiscutibilmente la Fiorentina. Nello stand della Pro loco Ambra di via Crispi viene proposta a 3,70 euro all’etto e la pezzatura la sceglie il cliente. Unica regola, lo spessore. Non può essere inferiore ai 5 centimetri. Qualcuno l’ha definita «Paradiso per l’olfatto prima e il palato poi».
In seconda posizione, anche se la classifica non ha la pretesa di essere scientifica e infallibile, si piazza il “Tunab”, il kebab di pesce proposto al prezzo di 10 euro alla trattoria all’Androna di piazza Cavour. «Questo kebab di pesce è davvero squisito», il commento di molti avventori.
Molto originale il frico in stecco (allo “Sgnebez’s food Ve” di via Oberdan). Il costo? 3,50 euro e “incarna” il Friuli che non ti aspetti. Un assaggio del piatto tipico di Udine e dintorni fatto spedino. Un’idea geniale per comodità e sapore. Made in Gorizia gli gnocchi di zucca proposti a 8 euro dall’associazione Aletramp in via Crispi: un ottimo primo piatto dal sapore delicato e leggermente speziato. Proseguiamo con Carciò (costo 6 euro, proposto al Domus Carciò food truck lungo il controviale di via Petrarca). «Er fiore de Roma» lo chiamano loro. Il re della cucina ebrea per gli altri. Per noi è un succulento e unto carciofo ripieno. Da applausi.
Sempre nella stessa zona (nel controviale di via Petrarca) luci dei riflettori sull’Asado argentino, costo 15 euro. Un classico della cucina argentina. E non solo. Una scioglievolezza che rapisce il palato. Il segreto, ovviamente, è la cottura lenta. Ma anche l’eccellente qualità della carne. Tre euro in più (siamo a 18 euro) per una grigliata dell’Adriatico (selezionata quella del Marì Sapori di Puglia in corso Italia). Un polpo alla griglia che si mangia prima con gli occhi. Poi con la bocca. Ma a beneficiarne è soprattutto lo spirito. Imperdibile. Il viaggio nella top ten fa tappa anche in Brasile con la tagliata di Picanha (al “Maracanà” via Cadorna). Un investimento di 20 euro per gustare una vera e propria delizia, entrando nello spirito verdeoro.
Immancabili i cocoretti proposti in via Roma a 5 euro. Solo tre gli ingredienti. Albumi, zucchero e farina di cocco. Ma la combinazione made in Belgio rapisce. Nelle dieci specialità-più entra anche una specialità rumena, quasi sconosciuta. È lo Pastrami Red (Pastrami&C odi Casa Largher – controviale di via Patrarca, 7 euro). Un mix di sapori unico: pane di segale, un manzo così stracotto da diventare morbido, impreziosito da una mostarda al miele.
Poi, ci sono le specialità “fuori classifica”. Nel senso che sono talmente protagoniste indiscusse di Gusti di frontiera che una qualsiasi top ten non renderebbe loro onore. Ecco la pljeskavica: prezzo medio 6 euro ma anche a 5 (proposto dai numerosi chioschi serbi situati su via Roma e via De Gasperi). È il piatto irrinunciabile. Quello classico di “Gusti”. Forse, anzi quasi certamente la pietanza più venduta e consumata alla kermesse goriziana. Per chi non lo conoscesse ancora è il panino con l’hamberger serbo, ma molto più prelibato e gustoso degli hamburger tradizionali, grazie a un impasto leggermente speziato. Va accompagnato con un formaggio spalmabile detto kaymak e l’immancabile salsa ajvar ma va bene anche la cipolla.
Infine, i kurtoskalacs, proposti a 6 euro al chiosco via Roma/piazza Vittoria di fronte all’Inps). Sarà il burro, lo zucchero, la pasta brioches, quel pizzico di cannella o forse il formato così particolare, fatto sta che ha fatto e farà innamorare migliaia e migliaia di persone. Ecco il re dei dessert del gran galà dei golosi. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo