Nella mensa di Fincantieri si accede con il green pass Controlli solo a campione
il caso
Anche nella mensa del palazzo della Marineria è arrivato l’obbligo del green pass. In un volantino dei sindacati Fim Cisl e Uilm viene spiegato che sono previsti dei pasti sostitutivi, mentre i controlli - è l’interpretazione - verranno fatti a campione vista la complessità di verificare ogni singolo accesso. La mensa del palazzo di Fincantieri è oggi gestita dalla Camst Group, la quale, secondo le norme, ha il compito di controllare che le persone che accedono siano in possesso della certificazione che si ottiene con il vaccino o tramite il tampone che consente una copertura di 48 ore. Marco Gregori della Uilm e nelle Rsu di Fincantieri spiega che «attualmente nel palazzo ci sono circa 630 persone sulle mille che abitualmente vi lavorano e vengono richiesti circa 40 pasti sostitutivi. L’accesso alla mensa, per i protocolli covid, è diviso in cinque turni e grazie alle procedure adottate in tutto il palazzo da quando è scoppiata la pandemia il numero di contagi è stato veramente basso. Attualmente stiamo lavorando con Camst per rivedere i contenuti dei pasti sostitutivi visto che sono presenti panini e l’obiettivo è arrivare a dei piatti caldi, anche se il ritiro dei sacchetti avviene intorno alle 11.30 e dunque chi ha la pausa dopo le 14 si troverebbe comunque con qualcosa di freddo».
Esiste poi il problema degli spazi: «Il palazzo - spiega Gregori - non è provvisto di un’area dedicata e dunque chi non ha il green pass sta trovando soluzioni alternative, magari all’esterno. È giusto ricordare che ci sono anche persone che non possono fare il vaccino per problemi sanitari e non possono ottenere nessuna esenzione. I controlli sul green pass, vista la logistica e gli orari, difficilmente potranno essere fatti a tappeto ma immaginiamo saranno a campione affidandosi al buonsenso dei lavoratori». «È una situazione comune a tante altre - conferma Antonio Rodà, segretario regionale della Uilm - ed è figlia di una scelta che sta creando divisioni tra lavoratori. La cosa paradossale è che le persone stanno fianco a fianco mentre lavorano e poi devono magiare distanziati. Il controllo poi è delegato ai gestori delle mense. Dal governo però ci aspettiamo una decisione chiara». —
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