Nella tesina di Leyla il senso della memoria

Emanuela Masseria
La memoria non muore mai e, anzi, spesso si arricchisce con utili riflessioni valide nel presente. Così qualche giorno fa Leyla Visam Dapas è stata accolta in Comune per presentare la tesina con cui ha concluso il suo percorso alla scuola media Perco di Lucinico. L’istituto è tra le realtà che hanno partecipato all’ultimo bando regionale sulla Memoria e sul Ricordo.
Accompagnata dalla professoressa Serenella Tonutti, Leyla ha consegnato all’assessore alla Cultura Fabrizio Oreti una copia della tesina con cui ha superato gli esami e sviluppato un approfondimento storico-culturale sulle pietre d’inciampo di Gorizia. «Una bellissima testimonianza che dimostra nei fatti che supportare i giovani in ambito didattico porta poi a sviluppare tematiche che agevolano la curiosità di approfondire le storia dei drammi passati», spiega Oreti che ha anche invitato la studentessa a partecipare alla posa delle prossime pietre di inciampo in città. «Ogni anno aderiamo convintamente al Bando regionale sulla Memoria e sul Ricordo e ci classifichiamo tra le prime tre città del territorio regionale. Reputiamo importante trasmettere alle nuove generazioni ciò che è avvenuto nelle nostre terre perché soltanto così potremo far crescere dei giovani pieni di consapevolezza in merito ai drammi del passato. C’è bisogno di creare la giusta sensibilità e attenzione affinché siano proprio loro a riflettere sulla storia per evitare che i drammi vissuti possano tornare attuali», ha concluso l’assessore.
Il lavoro di Leyla è piuttosto ricco e ben documentato. Comprende diverse fotografie e una mappa che individua le pietre d’inciampo posate in questi anni a Gorizia. Tra le curiosità, l’autrice chiarisce il significato delle parole kosher e kasher e, più in generale contestualizza le leggi razziali per far comprendere l’importanza della memoria attraverso le pietre d’inciampo (stolpersteine) dell’artista tedesco Gunter Demnig. —
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