Nell’Isontino cresce la febbre da gioco: sale raddoppiate in 5 anni

È l’unico settore che non sente la crisi. Nel 2009 nella provincia di Gorizia si contavano dieci attività, oggi sono ben 22. Boom di slot-bar e ricevitorie a Gradisca
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 20.02.2014 Sala Slot - Foto Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 20.02.2014 Sala Slot - Foto Pierluigi Bumbaca

È l’unico “genere” commerciale che va in controtendenza e cresce. Mentre il commercio al dettaglio langue (basti pensare che solo nei primi due mesi del 2014 hanno chiuso ben 77 negozi e bar in tutta la provincia), le stazioni di servizio sono state dimezzate dalla crisi e chiudono persino gli istituti bancari, l’unico settore che tira è quello delle sale da gioco.

Nel 2009, appena cinque anni fa, erano dieci le attività direttamente connesse al gioco.

Oggi sono più che raddoppiate, toccando complessivamente quota 22 in provincia di Gorizia. Un progresso enorme.

Del resto, non serve essere acuti osservatori per accorgersi come le sale dotate di dispositivi capaci di erogare vincite in denaro pullulino ormai anche in città.

E tutto ciò capita paradossalmente in un territorio che confina con quella che è diventata la piccola Las Vegas slovena: Nova Gorica che ospita casinò frequentatissimi anche dai goriziani.

Insomma, c’è fame di gioco.

Di recente, un centro giochi ha aperto i battenti in via Terza Armata, territorio un tempo “colonizzato” quasi esclusivamente da concessionarie d’auto e aziende di torrefazione del caffè.

Oggi, proprio a poche decine di metri all’incrocio con via Faiti e dove sino a qualche tempo fa c’era la concessionaria Suzuki, è attiva una nuova modernissima sala “videolottery” (abbreviato in Vlt), che si affianca ai tanti pubblici esercizi che al loro interno hanno scelto di dare ospitalità alle redditizie macchinette.

La “fame” di gioco si è alimentata dapprima con le schedine del Superenalotto, poi con i gratta e vinci, dunque con le Vlt, prima osteggiate e ora tollerate dalle normative nazionali.

A fornire la contabilità dell’esplosione di attività connesse al gioco è la Camera di Commercio: in città, ad esempio, risultano attivi tre centri direttamente legati all’utilizzo di videoterminali, due ricevitorie (anche se in realtà sono molte di più: quelle indicate dalla statistica sono esercizi che hanno registrato l’attività di ricevitoria come prevalente) e un centro scommesse.

Attività analoghe sono presenti anche a Cormons, Gradisca d’Isonzo, Monfalcone e Ronchi dei Legionari.

Complessivamente, cinque anni fa, in tutto l’Isontino erano attivi dieci locali che in qualche maniera dedicavano la loro attività al gioco: oggi, come detto, sono in tutto addirittura ventidue.

Ed è interessante analizzare anche il microcosmo di Gradisca d’Isonzo.

Pur essendo una cittadina di esigue dimensioni, negli ultimi due anni hanno conosciuto un’esplosione le attività in qualche maniera connesse al gioco con tre slot-bar, cinque ricevitorie Sisal e altrettante ricevitorie Lotto più una parentesi, da qualche tempo conclusa, dedicata alle scommesse sportive, con una sala in via Battisti.

Alla faccia della crisi, a Gradisca d’Isonzo (ma un po’ in tutta la nostra provincia) sembra essere davvero azzardo-mania, con un netto incremento delle attività commerciali dedicate al gioco e alle scommesse. Una mania che ha contagiato anche il centro storico della Fortezza.

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