Un centinaio di persone in piazza a Monfalcone: «Diciamo no al genocidio a Gaza»
L’iniziativa del Comitato cittadino di solidarietà con la Palestina

Un centinaio di persone s’è dato appuntamento sabato pomeriggio in piazza a Monfalcone per manifestare contro «la pulizia etnica, il genocidio, in una parola l’Olocausto» sulla Striscia di Gaza ed «esprimere solidarietà al popolo palestinese». Termine, ha ribadito davanti a una miriade di bandierine sventolanti l’attivista Alessandro Perrone, avvolto nella kefiah e col microfono in pugno, da scandire con determinazione «quando a morire sono numerosissimi bambini». Concetto rimarcato poi da Giovanni Montena: «Da un anno e mezzo al di là del Mediterraneo si sta commettendo un genocidio», pure se il mainstream «parla di autodifesa». «No: la parola corretta è genocidio, l’esercito israeliano sta consumando atrocità». In una «distorsione totale». Il governo di Benjamin Netanyahu, quindi, semplicemente « mostruoso».
Il Comitato cittadino di solidarietà con la Palestina, assieme all’Anpi, ha del resto esplicitato, nel manifesto, le sue ragioni: «Dal 18 marzo Israele ha deciso di interrompere la fragile tregua firmata il 19 gennaio e lo ha fatto scientemente con una serie di bombardamenti che hanno causato centinaia di vittime civili. In 17 mesi un governo, ormai apertamente suprematista e colonialista, ha promosso la distruzione di oltre il 90% delle infrastrutture civili di Gaza, ha sfollato con la forza quasi due milioni di persone, ha commesso un ecocidio e reso inabitabile la Striscia e ha ucciso una quantità di persone che solo la Storia saprà quantificare. Non accettiamo di vedere i nostri governi fermi a guardare la distruzione di un popolo». Le richieste: stop immediato delle operazioni militari a Gaza e in Cisgiordania, riapertura di canali di sostegno umanitario alla popolazione stremata, applicazione integrale delle risoluzioni Onu e delle sentenze della Corte penale internazionale e di quella di Giustizia, il riconoscimento della Palestina».
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