«Non avrei votato contro Perissinotto»

MILANO. «Se fossi stato in cda io non avrei votato a favore» dell’azione legale contro l’ex amministratore delegato di Generali Giovanni Perissinotto e l’ex direttore generale Raffaele Agrusti. A dirlo Leonardo Del Vecchio, il patron di Luxottica, azionista del Leone con il 3%. «Le azioni di responsabilità sono cose di legge che non hanno nessun valore pratico. Lasciamo che gli avvocati guadagnino un po’ di soldi. Tanto non viene fuori niente», aggiunge Del Vecchio. Certo, l’azione legale contro gli ex dirigenti «andava giustamente fatta perchè la legge lo prevede. È una società quotata, quindi è giusto», rileva ancora Del Vecchio, aggiungendo però che «a noi come azionisti non ce ne importava nulla».
Gli chiedono se lo preoccupa la determinazione che - stando alle ricostruzioni giornalistiche - l’attuale amministratore delegato Mario Greco avrebbe mostrato sul fronte dell’iniziativa legale. E lui, serafico: «Non ho nessuna preoccupazione. Che preoccupazione? In Italia siamo ormai abituati alle discussioni». In ogni caso, il patron di Luxottica non avrebbe votato a favore dell’iniziativa legale «perchè non serve. Bisogna guardare al futuro, mai al passato». Del Vecchio precisa infine che la sua quota in Generali, come pure quella in Unicredit (entrambe del 3%) sono invariate.
Intanto il suo gruppo chiude il 2013 con risultati record: i ricavi sono cresciuti a quota 7,3 miliardi (+3,2%) e l'utile netto dell'1,9% a 544,7 milioni. Il cda proporrà all'assemblea un dividendo di 0,65 euro per azione a fronte di un monte dividendi pari a circa 308 milioni, con un payout di circa il 50% dell'utile netto consolidato adjusted (ammontato a 617,3 milioni, in crescita del 10,3%). Nel quarto trimestre il fatturato netto è stato pari a 1,6 miliardi (+0,8% a cambi correnti) e ha risentito in parte il progressivo indebolimento di alcune valute nei confronti dell'euro. Nel periodo, inoltre, l'utile netto adjusted è stato pari a 93 milioni (+9,1%). L'aggiustamento fa riferimento al costo non ricorrente sostenuto a seguito della verifica avviata dalla Guardia di Finanza per l'anno 2007 e che si è conclusa con un rilievo in tema di transfer pricing che ha implicato ulteriori oneri di 26,7 milioni. «Chiudiamo ancora una volta un anno da record. Abbiamo conseguito i migliori risultati nella storia del gruppo», ha commentato il Ceo, Andrea Guerra. «Pensiamo che il 2014 sarà la naturale evoluzione dell'anno appena concluso. Il nostro portfolio marchi è sempre più forte, con Ray-Ban che conferma la leadership globale nella categoria e Oakley che consegue risultati eccellenti in Europa e nei mercati emergenti».
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