«Non fu frode fiscale» Agrusti e altri 3 imputati assolti anche in appello

TRIESTE
Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico, è stato assolto anche in appello dall’accusa di frode fiscale. Agrusti era finito a processo per le vicende legate alla Onda Communication spa, società di telecomunicazioni di cui presiedeva il cda. Dopo l’assoluzione in primo grado (pm di dibattimento Monica Carraturo), la Procura di Pordenone aveva fatto ricorso nei confronti di quattro imputati sui sette a processo (per gli altri tre in primo grado era stata chiesta l’assoluzione dallo stesso pm) tra dirigenti o semplici dipendenti: oltre ad Agrusti, sono ritornati in tribunale, davanti al giudice, il triestino Giuseppe D’Anna (consigliere e poi delegato della società), il triestino Renato Tomasini (direttore commerciale e poi generale) e il monfalconese Giuseppe Zacchigna (impiegato ufficio vendite). Tutti assolti pure in secondo grado. Agrusti era difeso dall’avvocato Bruno Malattia, D’Anna dall’avvocato Elisa Carnieletto, Tomasini dall’avvocato Maurizio Consoli e Zacchigna dall’avvocato Caterina Belletti. L’indagine risale a una decina di anni fa. Era stata la Guardia di finanza a occuparsi dell’impresa di telecomunicazioni (fallita nel novembre del 2013). L’accusa contestava l’emissione di fatture per operazioni inesistenti per la cessione di beni e la realizzazione di servizi, emesse – secondo le ipotesi investigative – da quattro srl. Si parlava di un’evasione Iva per 2 milioni e 470 mila euro tra il 2010 e il 2011. «Sono soddisfatto dell’assoluzione – commenta Agrusti – mi dispiace però che questa indagine aveva di fatto determinato il fallimento della società, perché aveva interferito con il concordato predisposto che avrebbe garantito all’impresa un futuro importante». —
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