Notti insonni per i treni merci «Ora le barriere anti-rumore»

Dilaga la protesta contro i treni merci rumorosi. E approda anche a Gorizia, nel quartiere di Sant’Andrea. C’è, infatti, chi sta pensando di far partire una raccolta firme a supporto della richiesta della posa in opera di pannelli fonoassorbenti contro «le notti insonni». Non solo comitati anti-schiamazzi, dunque, ma anche una inedita (per Gorizia) forma di protesta contro il passaggio dei carri merci.
A sentire chi lì ci abita, e che vuole mantenere l’anonimato almeno in questa fase, non è soltanto il passaggio dei convogli a creare più di qualche disagio a chi vorrebbe dormire in santa pace. «Si sentono anche rumori dalla zona dove si effettuano le manutenzioni dei treni. E ciò avviene nel pieno della notte. Abbiamo cercato di chiedere a tecnici e operai una maggiore attenzione ma la risposta è stata: “Dobbiamo lavorare”. E, francamente, è difficile dar loro torto perché si tratta di un pubblico servizio».
A quel punto, la panacea di tutti i mali potrebbe essere la posa in opera di pannelli fonoassorbenti. Va detto subito che è una questione di sensibilità perché altri cittadini ormai si sono abituati a questa convivenza e non ci fanno nemmeno più caso alla presenza ravvicinata dei treni. Ma chi ha voluto contattare “Il Piccolo” ritiene che il problema debba essere risolto. E rivela di aver preso forza nell’effettuare questa segnalazione, dopo aver letto un’analoga lamentazione giunta da Mossa.
Nei giorni scorsi, infatti, Sergio Medeot, già capo dell’opposizione nel piccolo paese isontino e residente lungo la strada regionale 56, si era fatto portavoce dei disagi di tutti coloro che hanno l’abitazione nelle vicinanze immediate della linea ferroviaria Udine-Trieste. Per la verità, su Facebook, qualche giorno più tardi, erano apparsi anche interventi di residenti che mai o poi mai vorrebbero essere “strozzati” dalla barriere. Comunque, Medeot continua nella sua battaglia. Si era rifatto ad una recente interrogazione presentata dal consigliere regionale Nicoli sulla necessità delle barriere anti-rumore lungo le tratte ferroviarie isontine a doppio binario in vicinanza delle case.
«Un intervento - aveva osservato - che centra un aspetto di grande rilevanza per la salute e la vivibilità di tante persone che risiedono nelle vicinanze della rete ferroviaria. Va detto subito che non è un problema solo ed esclusivo dell’area monfalconese perché riguarda in modo rilevantissimo anche il tratto che da Cormòns conduce a Gorizia, in particolare nei territori comunali Capriva del Friuli e Mossa e della frazione Lucinico».
Aggiunse l’ex capo dell’opposizione mossese: «Su questo percorso, una decina di anni fa fu applicato un secondo binario, peraltro avvicinandosi alle abitazioni, senza che nessun Comune interessato sollevasse la minima preoccupazione per l’impatto ambientale e acustico che ciò avrebbe causato, benché la tutela della salute sia uno dei compiti principali di ogni amministrazione che si rispetti. Da allòra - sentenziò - le cose già gravi sono ulteriormente peggiorate, e di molto, a causa di un notevole incremento dei transiti merci, la cui rumorosità è impressionante a causa di carri logoratissimi». —
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