Nuova piscina Acquamarina di Trieste, aperte le buste: due in gara
La Commissione decreterà il progetto da porre a base per il prossimo bando di costruzione e gestione. In pole Castiglione

Il termine per partecipare alla gara di progettazione della nuova piscina terapeutica è scaduto alle 12.30 di martedì scorso. Arrivati al momento dell’apertura telematica delle buste, le offerte pervenute sul portale eAppalti della Regione erano due. La corsa, a distanza di oltre sei anni dal crollo del tetto della vecchia Acquamarina, è ora ufficialmente aperta.
Nei prossimi giorni la neo costituita commissione giudicatrice esaminerà le buste contenenti i documenti tecnici e le offerte economiche, di modo da individuare la miglior proposta. L’aggiudicatario avrà il compito di elaborare il progetto di fattibilità che servirà da base per la successiva gara di concessione, che individuerà la realtà privata che si occuperà di costruire e gestire la nuova struttura, da realizzarsi sui sedimi di quella abbattuta. A darne notizia gli assessori Elisa Lodi ed Everest Bertoli.
L’apertura delle buste segna così un punto di svolta nel lungo e faticoso iter iniziato l’indomani del collasso della vecchia piscina terapeutica, avvenuto il 29 luglio 2019 e trascinatosi attraverso più di sei anni di annunci, slittamenti, promesse mancate e un complesso procedimento legale, ora prossimo alle battute finali. Il dissequestro della struttura avvenne solo nel dicembre del 2021. All’epoca si decise per la demolizione, avvenuta nel luglio 2023, e per la costruzione di un nuovo impianto. Tutte le modalità valutate e annunciate negli anni si sono però rivelate poco realizzabili: l’appalto pubblico sarebbe stato troppo oneroso per la futura gestione della struttura, mentre un project financing di iniziativa privata non avrebbe consentito di rientrare nell’investimento, considerata anche la natura terapeutica e non lucrativa delle attività un tempo svolte in quelle vasche ad acqua di mare riscaldata. La scelta è infine ricaduta sulla concessione di iniziativa pubblica, che prevede la costruzione della piscina con fondi del Comune, e la sua successiva gestione e manutenzione da parte di soggetti privati.
«In questo modo – annota l’assessore Lodi – il Comune potrà realizzare e finanziare i lavori, assicurando che il progetto sia in linea con gli indirizzi e le necessità nel tempo espresse dal comitato di ex utenti, al contempo garantendo la manutenzione futura e una gestione duratura che risponda alle esigenze della città». Alle realtà chiamate a partecipare a questa prima gara di progettazione era richiesta la redazione del Pfte (Progetto di fattibilità tecnico economica) per la costruzione della nuova piscina terapeutica, nonché del Pef (Piano economico finanziario) e del documento contenente le caratteristiche di servizio e gestione della futura Acquamarina: oneri e costi di esercizio, conduzione, manutenzione ordinaria e straordinaria.
Massimo il riserbo sui nomi contenuti nelle buste, al momento tenuti segreti per ragioni di correttezza della procedura: il Comune si limita a rendere noto che si tratta di due raggruppamenti temporanei di impresa italiani di primo piano. Nell’ultimo anno era intanto circolato un primo nome, più volte caldeggiato dal sindaco Dipiazza vista la solidità della realtà in questione. Parliamo di Myrtha Pools, brand internazionale della mantovana Piscine Castiglione, azienda con alle spalle sessant’anni di attività che a Parigi ha collezionato la sua sesta Olimpiade realizzando 24 vasche. A Lubiana si è occupata della realizzazione della Ilirija Sportcity Centre, su progetto degli architetti Peter Lorenz e Giulia Decorti.
Individuato l’aggiudicatario di questa prima gara, i documenti prodotti saranno posti a base di una successiva gara di concessione, con bando unico per la progettazione esecutiva, l’esecuzione del cantiere e la successiva gestione della piscina. L’intervento complessivo varrà attorno ai 16 milioni, con costruzione a carico del Comune e successivo affidamento al soggetto che si sarà aggiudicato la seconda procedura, per un periodo lungo durante il quale il privato si occuperà della gestione e della manutenzione della futura Acquamarina, senza oneri per l’ente.
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